La manipolazione dell'informazione e delle menti ai tempi del Web e dei Social Network. Di questo si è parlato all'evento "Armi di distrazione di massa", che si è tenuto il 22 febbraio a Roma.
Tra gli interventi, quello di Giulietto Chiesa, di PandoraTv; di Gianluca Marletta, scrittore; di Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia e di Cinzia Negri, di FareVerde.
In particolare Toni Brandi ha portato alcuni dei più importanti e pericolosi esempi di manipolazione dell’informazione nel campo della bioetica. Come le costanti informazioni veicolate per «promuovere la lecce contro contro la cosidetta “omotransfobia” quando i dati dell’OSCE e del dipartimento di polizia OSCAD hanno confermato che i casi di discriminazione per orientamento sessuale sono pochissimi». Oppure la macchina del fango inscenata lo scorso marzo in occasione del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona. «Siamo stati accusati – ha detto Brandi – di fascismo, oscurantismo, discriminazione, sessismo».
Un altro tema toccato da Brandi è stato quello della cosiddetta neolingua. «I mass media – ha sottolineato – hanno anche creato una neolingua, ecco alcuni esempi. Aborto terapeutico: terapeutico è sinonimo di curativo, ma come può l’eliminazione di un essere umano essere curativa? Soprattutto oggi?». Oppure la parola «Condizione incompatibile con la vita: espressione usata soprattutto per i bambini per i quali viene consigliato l’aborto “terapeutico”» e così via tantissime altre nuove parole.
Infine, oltre alle costanti fake news sulla «procreazione medicalmente assistita», Brandi si è soffermato sul tema «dell’indottrinamento gender nelle nostre scuole». I mass media, ha affermato, «spesso supportano iniziative LGBTQI con il pretesto di educare all’uguaglianza e non discriminazione o per combattere i cattivi stereotipi. In realtà questi progetti spesso promuovono l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni tipo di convivenza. Insegnano la prevalenza dell’identità di genere sul sesso biologico (e la conseguente normalizzazione della transessualità e del trangenderismo); veicolano la decostruzione di ogni comportamento o ruolo tipicamente maschile o femminile insinuando che si tratterebbe di arbitrarie imposizioni culturali. Inoltre, con il pretesto dell’educazione sessuale si opera la sessualizzazione precoce dei giovani e dei bambini».