La polizia britannica non perseguirà gli attivisti trans che hanno minacciato di morte e violenze J.K. Rowling e la sua famiglia. Ennesima ingiustizia che discrimina in base all’ideologia gender e transgender.
I tre attivisti trans che hanno organizzato una protesta fuori dalla casa di J.K. Rowling, la “mamma” di Harry Potter, non saranno perseguiti, nonostante un'immagine che il gruppo ha postato sui social media che ha rivelato l'indirizzo della casa della Rowling e incitato alla violenza nei suoi confronti e della sua famiglia.
La Rowling, che è stata critica nei confronti dell'attivismo trans nel Regno Unito e non solo, aveva precedentemente criticato gli attivisti al momento dell'incidente, sostenendo che i tre coinvolti "pensavano che fare una minaccia che avrebbe intimidito [lei] dal parlare dei diritti sessuali delle donne". Ebbene, secondo un rapporto del Telegraph, la polizia ha confermato nei giorni scorsi che nessun crimine è stata stabilito nei confronti del trio di attivisti trans promotori delle minacce.
"L'indirizzo della mia famiglia è stato pubblicato su Twitter da tre attivisti che si sono fotografati davanti alla nostra casa, posizionandosi attentamente per assicurarsi che il nostro indirizzo fosse visibile", ha scritto la Rowling sui social media lo scorso novembre. "Imploro le persone che hanno ritwittato l'immagine con l'indirizzo ancora visibile, anche se lo hanno fatto per condannare le azioni di queste persone, di cancellarla". La Rowling aveva proseguito scrivendo: “Ora ho ricevuto così tante minacce di morte che potrei tappezzare la casa con esse, e non ho smesso di parlare", ha continuato la Rowling. "Forse il modo migliore per dimostrare che il vostro movimento non è una minaccia per le donne, è smettere di perseguitarci, molestarci e minacciarci".
E’ solo l’ennesima ingiustizia subita dalla Rowling, dopo che una scuola in Inghilterra ha eliminato il nome dell'autrice da uno dei suoi edifici, dopo che gli studenti si sono lamentati delle posizioni dell'autrice, mentre uno speciale della catena televisiva a pagamento HBO su Harry Potter l'ha effettivamente rimossa dallo spettacolo che celebrava la saga di Harry Potter, con la creatrice che aveva ottenuto solo circa 30 secondi di tempo di trasmissione, durante la trasmissione di quasi due ore.
Ora anche polizia e magistratura, di fatto, de-classificano le minacce alla Rowling e alla sua famiglia e, contemporaneamente, con la decisione di non perseguire i tre autori delle minacce, favoriscono minacce e violenze nei confronti dell’intera famiglia dell’autrice di Harry Potter. Una vergogna inaccettabile, che si consuma con la discriminazione in nome del nuovo dogma transessuale.