25/10/2017

Bambini sotto tiro in UK e in USA: e noi stiamo a guardare...

La persona che vedete nella foto si chiama Xochi Mochi  e legge favole ai bambini in una biblioteca pubblica – finanziata da denari pubblici – di Long Beach, in California, intitolata a Michelle Obama.

Si definisce un “Killer Klown dallo spazio esterno, posto qui sulla Terra”

Della Drag Queen Story Hour abbiamo già detto: nel loro sito si legge  che lo scopo del progetto è «catturare l’immaginazione dei bambini, insegnare il gioco della fluidità di genere fin dall’infanzia e offrire ai bambini stessi modelli glamour, positivi e senza dubbio queer»,

I fautori di questa iniziativa che – dicono – sta prendendo piede in tutto il mondo vogliono celebrare la diversità, offrire ai bambini diversi modi in cui possono vestire e agire, e soprattutto vogliono incoraggiare i bambini a guardare oltre gli odiosi stereotipi di genere affinché possano «esplorare liberamente se stessi».

«E’ importante – dice Mochi –  normalizzare  tutte le lettere di LGBTQIA... nella vita quotidiana». Per chi non sapesse: Lesbiche , Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali, Asessuali e così via fino all’infinito.

La biblioteca di Long Beach ha tolto le foto dell’evento che aveva pubblicato sul suo sito dopo le proteste che gli sono arrivate.

I bambini transgender aumentano in modo esponenziale, non solo nel Regno Unito

In questi giorni, intanto diversi media (per esempio qui) riportano allarmati i dati che arrivano dal Regno Unito: ogni settimana in media cinquanta bambini finiscono in una delle cliniche in cui si inizia il percorso farmacologico per cambiare sesso. Tra questi, ci sono piccoli di appena quattro anni. Salvo poi andar a riscontrare che coloro che si pentono del cambiamento di sesso e chiedono di tornare alla natura – disperati e reietti dal sistema politicamente corretto – sono sempre di più e sempre più giovani.

I numeri allarmanti provenienti da quel paese – e da tanti altri, purtroppo, compresa l’Italia – dove l’ideologia gender dilaga, noi li abbiamo dati da parecchio tempo.

Eppure, sembra che stiamo tranquilli a guardare. Anzi, si continua a strillare contro l’omofobia (quando fosse vera omofobia, giustamente), l’intellighentzia radical chic continua a protestare quando qualcuno a livello di istituzioni locali cerca di porre un limite al dilagare di certe idee che vanno a ferire profondamente la psiche dei nostri bambini.

Intanto qui da noi il Bus con su scritto “i bambini sono maschi e le bambine sono femmine è stato denunciato,  e i nostri parlamentari impegnano il loro tempo a discutere di progetti di legge sull’educazione affettiva e di genere ai bambini – nelle scuole “tanto l’ideologia gende non esiste”...

E noi, vogliamo continuare a stare a guardare? Vogliamo aspettare per vedere “l’effetto che fa”?

Francesca Romana Poleggi

Fonte: LifeSitenews

P.S.... e apprendiamo – a fronte di tutto questo – che la Regione Lazio promuove l’ideologia gender e la transizione del sesso per i bambini...


 

 

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