Il primo ministro dell’Ungheria vieta gli studi ispirati al gender all’università perché è «un’ideologia, non una scienza». Gli studenti ungheresi non saranno più in grado di approfondire gli “studi di genere” all’Università. Il decreto firmato dal primo ministro Viktor Orban cancella nuove iscrizioni e lo stesso insegnamento. Le università, in particolare la Università di Soros (CEU, Central Europe University) ha risposto dicendo che il divieto interferisce con la loro libertà accademica, ma il portavoce del Governo Orban ha specificato correttamente che l’“ideologia gender” non è una scienza. Il decreto è entrato in vigore sabato 20 ottobre, ha eliminato l’insegnamento dell’ideologia e degli studi sul gender da un elenco di programmi di master che hanno diritto all’accreditamento ufficiale e al sostegno finanziario.
Alle istituzioni universitarie interessate è chiesto di evitare l’inizio di nuovi corsi su tema, anche se gli studenti che hanno già iniziato i corsi possono completare i loro studi, secondo il decreto. Il portavoce del Governo ha ben chiarito la ragione del divieto: gli studi di genere sono una ideologia e non una materia scientifica; il mercato del lavoro non richiede la qualificazione di “master” in ideologia di genere; né richiede impieghi in “gender-ideologia”. Già nell’agosto scorso il Ministro Gergely Gulyas aveva chiarito la scelta: «Il governo ungherese ha la chiara opinione che le persone nascano da uomini e donne. Conducono le loro vite nel modo in cui ritengono meglio, ma al di là di questo, lo Stato ungherese non vuole spendere fondi pubblici per l’istruzione in questo settore della ideologia di genere».
La decisione di Orban si inscrive nella più ampia serie di iniziative a favore della identità cristiana, famiglia e natalità del Governo Ungherese che da 15 anni riceve più dei 2/3 del voto popolare.
Luca Volontè