Il Premio Nobel per la Letteratura del 2017 è stato assegnato ad un romanziere britannico-giapponese, Kazuo Ishiguro, che in uno dei suoi più famosi romanzi ha toccato uno scottante tema bioetico: l’ingegneria genetica e la clonazione.
Il suo romanzo distopico è del 2005, e ha ricevuto parecchi premi che potevano lasciar presagire il Nobel di oggi. Never Let Me Go – Non lasciarmi , è stato uno dei 100 migliori romanzi in lingua inglese , secondo Time, dal 1923 al 2005.
Da esso è stato tratto un film del 2010, con lo stesso titolo, accolto positivamente dai critici, ma che non ha avuto altrettanto successo di pubblico al botteghino.
Non lasciarmi racconta la storia di Kathy, una giovane che scopre pian piano di essere un clone destinato a fungere da magazzino di organi di ricambio. Cresce con i suoi amici in una scuola speciale per ragazzi speciali, destinati, però, a vita breve: verso i vent’anni cominciano a donare organi e sono destinati a morire dopo quattro operazioni.
Insomma, questo Nobel può essere l’occasione per comprare un romanzo carico di suspence e molto ben scritto, che merita d’esser letto. E che di questi tempi fa ragionare su un tema non tanto fantascientifico , quanto di attualità.
Sappiamo bene, infatti, che molti scienziati di questi tempi, in nome del “progresso”, e “per curare le malattie” (non è vero: leggete qui, e qui, qui, e soprattutto qui) amano usare gli esseri umani come cose. Assemblano e distruggono a loro piacere in laboratorio quei bambini piccoli piccoli che chiamiamo embrioni. Sono diversi dalla Kathy uscita dalla penna del neo Premio Nobel solo per le dimensioni e il grado di sviluppo...
Redazione
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