17/03/2021 di Luca Marcolivio

Blasfemia e gender in Rai. Il senatore Gasparri: «Ecco perché chiedere scusa non basta!»

Se c’è un parlamentare che si può definire “spina nel fianco” del Festival di Sanremo, è sicuramente Maurizio Gasparri. Già lo scorso anno, il senatore di Forza Italia era stato fortemente critico sulla partecipazione di Junior Cally, rapper contestato per i suoi messaggi considerati violentemente sessisti e aggressivi nei confronti delle forze dell’ordine. Quest’anno, Gasparri è passato alle vie legali contro Achille Lauro, accusato di aver utilizzato frasi decontestualizzate del senatore azzurro come pretesto per insultarlo. Assieme alla collega Paola Binetti, poi, Gasparri ha presentato un’interrogazione parlamentare, rivolta al Presidente del Consilio e ai ministri dell’Economia, dello Sviluppo Economico e dei Beni Culturali, avente ad oggetto proprio Sanremo. I senatori denunciano i contenuti blasfemi veicolati durante l’ultima puntata del Festival e chiedono che la Rai si impegni a non trasmettere più in futuro messaggi così offensivi. Raggiunto telefonicamente da Pro Vita & Famiglia, il senatore Gasparri ha accennato alla sua interrogazione parlamentare e, con l’occasione, ha commentato positivamente la campagna della nostra onlus sul medesimo tema.

 

Senatore Gasparri, sul caso Sanremo, Pro Vita & Famiglia sta portando avanti una campagna con dei manifesti e una vela davanti viale Mazzini. Cosa ne pensa?

«Non ho visto i vostri manifesti, quindi non posso esprimere un giudizio estetico o nel merito dei contenuti. Ben vengano, però, che tutte le critiche a questi eccessi e a queste offese che la Rai ha inflitto nei confronti di un sentimento forte di identità religiosa della comunità nazionale. Messaggi che dovrebbero offendere anche i non cattolici. Quanto visto al Festival è stato sconcertante, quindi tutte le critiche vanno bene. Da parte mia, intanto, assieme alla senatrice Paola Binetti, ho presentato un’interrogazione sia al Governo che alla Commissione di Vigilanza Rai, proprio sulla vicenda di Sanremo».

Il manifesto di Pro Vita & Famiglia riporta la seguente frase: “Blasfemia a Sanremo. Propaganda gender a tutte le ore. ORA BASTA! La Rai chieda scusa!”…

«La Rai non può limitarsi a chiedere scusa, sarebbe troppo poco. La Rai deve evitare che episodi del genere si ripetano. Si è detto giustamente che si guardano bene dall’offendere altre religioni: se mandassero questo tipo di messaggi nei confronti dell’Islam, forse andrebbero incontro a reazioni inaccettabili e intollerabili, che spesso sono state anche violente. Noi, per fortuna, siamo liberali, democratici e tolleranti, quindi forse qualcuno pensa che si possano offendere sentimenti che appartengono a persone democratiche, tolleranti e liberali. Nei confronti di altre religioni, nessuno vuole istigare messaggi offensivi ed è giusto ma esigiamo rispetto anche nei confronti del cristianesimo».

La sua interrogazione e la nostra campagna, quindi, vanno nella stessa direzione…

«Ho presentato delle interrogazioni su un problema di natura politico-istituzionale su questo tema, quindi, lo ribadisco: tutti coloro che agiscono in questa direzione, fanno bene. Non conosco nei dettagli i contenuti di altre iniziative, però, il rispetto dei valori religiosi e morali che noi difendiamo fortemente è un’assoluta priorità».

 

 

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