È sconcertante quanto accaduto a Bologna, in un incontro presso il Salone polivalente della Parrocchia del Corpus Domini, dove suor Teresa Forcades, durante la presentazione del suo libro "Siamo tutti diversi”, ha esposto tesi che attaccano la concezione naturale di sessualità e identità di genere, sostenendo che Dio, Maria e alcuni Santi sarebbero addirittura “queer” e proponendo la sessualità come un “nastro di Moebius” privo di un netto binarismo, con identità trans e non binarie che richiedono operazioni di transizione perché intrappolate nel corpo sbagliato. Tra le affermazioni fatte durante l’evento - organizzato dal Centro gesuita Villa San Giuseppe con il supporto degli scout Agesci di Bologna - anche quella per cui “Dio non genera”, e la richiesta di legalizzare e rendere sacramento il matrimonio tra persone dello stesso sesso, senza indissolubilità.
Esprimiamo forte disapprovazione e sconcerto per questo attacco diretto non solo ai valori etici, antropologici e dottrinali della Chiesa, ma alla stessa verità naturale e biologica sull’uomo e sulla donna, in una concezione che degrada la differenza tra maschile e femminile a meri stereotipi culturali. Ci preoccupano la confusione etica e il disorientamento giustamente suscitati tra cittadini e fedeli: chiediamo al cardinale Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente CEI, di fare chiarezza per tutti, prendendo le distanze da quanto affermato e ribadendo così che la doverosa cura pastorale per qualsiasi persona, senza alcuna distinzione, non può spingersi fino alla negazione di verità di natura e di ragione, oltre che di fede.
Dichiara Francesco Perboni, referente di Pro Vita & Famiglia a Bologna.