«Dissacrare la figura di Gesù non è arte, è deridere il cristianesimo. Lo sa benissimo anche il Questore responsabile degli eventi del Parlamento europeo, cui fa comodo minimizzare e giustificarsi rispondendo in maniera ridicola alla mia lettera. Quanto incautamente esposto viene derubricato a “opere che servono a stimolare un dibattito su alcune questioni sociali”». Sono le parole dell’Eurodeputato della Lega Paolo Borchia, primo firmatario della lettera indirizzata alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola sulla discussa mostra della fotografa svedese Elisabeth Ohlson, ospitata per qualche giorno nei locali dell'Eurocamera, e che era già intervento ai microfoni di Pro Vita & Famiglia sulla vicenda.
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«Grave – prosegue Borchia – la giustificazione scritta nella risposta del Questore competente». Ovvero: “Il Parlamento europeo dà l’assenso all'utilizzo gratuito degli spazi, ma non si assume alcuna responsabilità in merito al contenuto e alle informazioni incluse in questa mostra o evento culturale”.
«Invece no - precisa l’esponente della Lega - avrebbe dovuto vigilare meglio e negare l'affissione di certe raffigurazioni blasfeme. Punto. Offendere e discriminare milioni di fedeli non è libertà artistica. In queste immagini si va oltre il senso della provocazione scioccante, tollerare immagini dissacranti è sbagliato, eticamente ed esteticamente, non solo per la gente cristiana che quel sentimento lo prova. È evidente a tutti che autrice e promotrice cercavano solo visibilità, l'arte non centra nulla. Preoccupa moltissimo, invece, la deriva anticristiana delle istituzioni europee; ricordiamo tutti le clamorose lamentele arrivate dalla solita sinistra per il presepe lo scorso Natale. Quanto accaduto nei giorni scorsi testimonia un clima diverso a Bruxelles per ciò che riguarda il rispetto dei simboli e dei contenuti cristiani. Da non sottovalutare».