05/05/2021 di Manuela Antonacci

Borgonovo su Fedez: «Operazione ideologica, non è entrato nel merito della questione»

Un vero e proprio comizio politico, quello portato avanti da Fedez, durante il concerto del primo maggio, tramesso dalla Rai, in cui il cantante ha sostenuto, ancora una volta, il ddl Zan, attaccando vari esponenti della politica, nonché il vicepresidente di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe, definendolo con disprezzo «ultracattolico e amicon di Pillon». Ne abbiamo parlato con il giornalista Francesco Borgonovo.

 

Cosa ne pensa del monologo di Fedez?

«Che se lo poteva risparmiare»

Si è parlato del ddl Zan, in che termini secondo lei?

«Non è entrato affatto nel merito: ha citato le tre, quattro frasi, anche molto brutte, di esponenti leghisti, attaccando persone come Coghe che ovviamente non possono godere degli stessi spazi nella televisione pubblica, cosa che mi sembra molto ingiusta. Al solito, non si può dire nulla, perché c’è solo la libertà di Fedez di dire quello che gli pare. I soliti censurati sono quelli di Pro Vita & Famiglia».

Peraltro si è usato lo spazio del servizio pubblico…

«Sì, il problema è che ci sono delle cose di cui bisogna parlare, punto e basta e quello è».

Altri, a riguardo, hanno detto che si sta facendo propaganda, è d’accordo?

«Certo! Perché il ddl Zan non serve a quello che dicono loro. Ci sono già delle leggi che si occupano di tutelare le persone dalle violenze, il ddl Zan aggiunge delle cose che riguardano la libertà di pensiero, che non è la libertà di dire fr***io, ne***o ecc. di dire delle stupidaggini sulle persone».

Fedez ha sferrato attacchi mirati a molti personaggi della politica e non, citando anche il Vaticano e il suo presunto finanziamento a industrie della pillola del giorno dopo.

«Questo non c’entra nulla col ddl Zan: se il Vaticano ha fatto questa cosa, è un problema suo, non è un problema di chi rema contro il ddl, che non è tenuto ad andare a dire chissà cosa al Vaticano. Il problema è che si parla di tutto, tranne che della materia del contendere, perché le persone che fanno propaganda non hanno letto il testo e perché interpretano a loro piacimento il testo. Ci sono cose scritte in un certo modo e saranno i giudici ad interpretarle. Il testo lascia enormi discrezionalità, è scritto male, da ogni punto di vista. Anche se uno lo supportasse, dovrebbe concordare sul fatto che è un testo che è scritto male. E poi, ci sono delle parti su cui fanno obiezioni persino movimenti femministi che sono d’accordo col ddl, ma non apprezzano quelle parti. Quindi non capisco perché non si possa fare una discussione nel merito: se penso che il ddl Zan sia una forma di mordacchia, devo poterlo dire, se uno non è d’accordo, prende in mano il testo e mi spiega perché non è così. Ma questo non è possibile farlo».




NO ALLA PROPAGANDA A SENSO UNICO. FIRMA PER ABOLIRE IN CANONE RAI


FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE CONTRO IL DDL ZAN PER LA LIBERTÀ DI PENSIERO

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.