Bambini e ragazzi orfani, tra i 4 e i 17 anni, messi a sfilare in passerella, come modelli. Succede in Brasile, dove l’iniziativa, tenutasi presso un centro commerciale di Cuiabá, è stata lanciata con l’intento di sensibilizzare la popolazione sul tema dei minori abbandonati, nella speranza di attirare l’attenzione di potenziali genitori adottivi.
I giovanissimi modelli hanno sfilato con indosso capi d’abbigliamento di noti brand per l’infanzia, e hanno goduto di estetisti d’eccezione per le loro pettinature. Una strumentalizzazione commerciale che, tuttavia, non ha impedito al giudice minorile locale Gleide Bispo Santos di autorizzare la sfilata.
L’episodio ha diviso l’opinione pubblica brasiliana, con una tendenziale prevalenza di commenti negativi. «Una sfilata che sembra una vecchia fiera degli schiavi, dove i signori guardavano i denti degli africani e ne verificavano la corporatura robusta per poi negoziarne il prezzo», ha dichiarato l’avvocato Eduardo Mahon, ricordando che l’iniziativa ha un precedente nel 2016, quando due soli adolescenti trovarono famiglia dopo la loro sfilata.
Secondo Guillermo Boulos, già candidato alle elezioni presidenziali dello scorso anno, si è trattato di un fatto di «incredibile perversità» e con «effetti devastanti».
«Sono pieni di sogni e desideri, in cerca di approvazione dopo la sfilata; come se per amare un bambino dovessimo ammirarli fisicamente», ha commentato da parte sua, l’ex parlamentare Manuela d’Avila.
A prendere le difese dell’iniziativa è stata invece La Ramalho, presidente della Commissione per i bambini e i giovani, soggetto organizzatore dell’evento che, a suo dire, ha lo scopo di far «incontrare i bambini» con i loro possibili genitori adottivi, di modo che questi possano «avere più informazioni sull’adozione», mentre per i minori sarebbe l’occasione «per avere un giorno diverso, in cui saranno acconciarsi, vestirsi e curare il make-up per la sfilata».
Luca Marcolivio
Fonte: TgCom24