La Regione Lazio, a maggioranza boccia la proposta di legge di Olimpia Tarzia che voleva introdurre il buono scuola per le famiglie meno abbienti.
L’avevamo previsto, ma avevamo detto che speravamo in un voto non ideologico: una speranza vana, quando si ha a che fare con persone accecate dall’ideologia.
Questo il comunicato stampa.
“La preferenza per il tipo di educazione da fare impartire ai propri figli è un diritto sancito dalla Costituzione. Dopo quasi tre anni e mezzo di temporeggiamenti e innumerevoli audizioni di associazioni, tra l’altro tutte favorevoli al provvedimento, ma il cui parere non è stato tenuto in alcuna considerazione, oggi la corrente più laicista e ideologizzata della maggioranza di centrosinistra ha imposto il proprio veto in commissione cultura sulla proposta di legge ‘Interventi per garantire la libertà di scelta educativa della famiglia’, da me depositata nell’aprile 2013 e condivisa da tutto il centrodestra. Ma non ci fermeremo qui”.
Così l’on. Olimpia Tarzia, vicepresidente della commissione cultura della Regione Lazio e presidente del gruppo Lista Storace al termine della seduta odierna.
“La legge – continua Tarzia – mirava a sanare un’ingiustizia sociale, avendo come finalità quella di garantire il sacrosanto diritto di libertà di scelta educativa dei genitori, concorrendo agli oneri che gravano sulle famiglie che scelgono di iscrivere i propri figli alla scuola paritaria non statale: dunque un contributo diretto alle famiglie e non alle scuole. Il testo prevedeva anche un importo superiore per le famiglie con figli portatori di handicap.
Il provvedimento non avrebbe gravato sulle casse statali, anzi, parlando in termini puramente economici, è ben noto che per ogni alunno del sistema paritario lo Stato risparmia 5.741 euro per l’infanzia e 6.828 per la primaria, per un totale di 6 miliardi l’anno. E’ ovvio che la bocciatura in commissione della pl sul cosiddetto ‘buono scuola’, avrà ripercussioni pesantissime, poiché l’attuale maggioranza, col voto di questa mattina, ha di fatto negato una libertà, sancita a livello internazionale dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dalla Dichiarazione sulla diversità culturale dell’UNESCO e riconosciuta dalla stessa UE come uno dei cardini dell’ordinamento europeo: quella di scelta educativa dei genitori. La maggioranza ha mostrato di avere ben poco a cuore le sorti delle famiglie più povere, più disagiate e più numerose, impedendo loro di poter scegliere la scuola per i propri figli come invece possono fare le famiglie ricche.
Che sinistra sta governando la nostra regione? Dove sono finite le loro presunte battaglie per le pari opportunità, per le diversità culturali, per la solidarietà, per i ceti meno abbienti? Appare evidente – conclude Tarzia – che la decisione della maggioranza di respingere la proposta di legge sul buono scuola in commissione cultura, sia stata una scelta puramente ideologica, di cui pagheranno le amare conseguenze centinaia di migliaia di famiglie della nostra regione, ma che oltretutto si rivolterà come un boomerang su un centrosinistra in confusione, succube delle miopi spinte laiciste e intolleranti, che non è in grado di porre un freno al fanatismo ideologico dominante al suo interno e che nulla ha più da dire sulla giustizia sociale”.
Gianluca Di Bella
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