Si sa che le operazioni chirurgiche non piacciono a nessuno, tanto meno ai bambini, per questo un ospedale della California ha ideato un sistema giocoso per ridurre la paura nei piccoli che devono affrontare un simile, non da poco, banco di prova. La struttura sanitaria in questione, ha messo a disposizione dei pazienti più piccoli due mini-macchine: una Mercedes nera e un Maggiolino Volkswagen rosa con cui possono autonomamente girare per tutto il reparto chirurgia fino alla sala operatoria.
L’idea è del Medical Center di Modesto, in California, con l’obiettivo di distrarre i piccoli da un’esperienza che possono percepire come angosciante e che, a giudicare dai risultati, ha avuto grande successo. Infatti, l’infermiera Kimberly Martinez che lavora nel reparto chirurgico della struttura ha dichiarato: «Quando i bambini scoprono che possono andare in sala operatoria guidando una piccola auto si illuminano e nella maggior parte dei casi le loro paure si sciolgono»
In effetti, il personale medico tutto, ha notato una grande differenza nel modo di affrontare certe esperienze, da parte dei piccoli pazienti, da quando hanno introdotto le auto in reparto. E’ bastato, insomma, un piccolissimo gesto di attenzione per ottenere grandi risultati e benefici. In questo modo i mini-pazienti, inseriti in una prospettiva di gioco, riescono a superare meglio il distacco dai genitori, tutti impegnati a guidare la loro fiammante macchinina.
Un’iniziativa particolarmente riuscita anche per la cura con cui le auto sono state scelte, in modo da rendere l’esperienza più credibile possibile. Infatti Le macchinine adatte ai bambini dai 2 ai 7 anni, sono dotate di uno stereo con tantissimi tipi di musica, un lettore MP3 e addirittura di fari perfettamente funzionanti che possono essere agevolmente usati e gestiti dai bambini stessi o tramite un vero telecomando. Per renderle, inoltre, perfettamente sicure, le macchine sono state dotate anche di cinture di sicurezza, ma hanno anche porte apribili e clacson.
Si spera che, visto il risultato ottenuto in California, davvero con poco, anche gli ospedali italiani possano adottare una simile idea di successo, per venire incontro anche ai bisogni psicologici dei pazienti più piccoli.
di Manuela Antonacci