Brad “Ria” Cooper è stato il più giovane paziente che si è sottoposto all’operazione plastica di “riassegnazione del sesso” nel Regno Unito, a 15 anni.
Ora, ha annunciato che si sottoporrà alla terza operazione di “cambio di sesso”: da maschio s’era voluto operare per sembrare femmina. Poi, a 18 anni, ha voluto ritornare maschio. Ora vuole ridiventare femmina.
Ha detto ai giornali che era davvero depresso, disoccupato, non voleva davvero ridiventare uomo. Ma stava attraversando un periodo bruttissimo e viveva una relazione pessima: tutto questo l’ha spinto a ridiventare maschio.
Ma lui fin da bambino sapeva che voleva essere una femmina (ne era davvero certo?).
E come il povero Brad “Ria” Cooper, così Patrick Mitchell, in Australia: a 12 anni ha cominciato a prendere gli ormoni per cambiare sesso e diventare femmina.
Due anni dopo ha cominciato a provare disagio a sentirsi chiamare “ragazza” e si è reso conto che stava meglio quando veniva considerato di sesso maschile.
Ora sarà sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto mammario che gli è cresciuto a causa degli estrogeni che ha assunto.
Basterebbe un po’ di buon senso per capire che le persone confuse vanno aiutate a capire quella che è la realtà oggettiva e ad accettarla. Assecondare la confusione, specialmente attraverso interventi contro natura tesi a modificare il sesso biologico di una persona, vuol dire creare confusione su confusione, incertezza e dolore...
Walt Heyer, fondatore di SexChangeRegret. com , ha detto a LifeSiteNews: «Mi sento male per loro».
Anche Heyer ha vissuto come una donna “transgender” e poi ha riabbracciato il suo sesso biologico: spiega che la confusione di genere è sempre associata ad altri disturbi psicologici.
Le persone in crisi vanno aiutate. I disturbi psicologici che presentano vanno curati. Solo dopo aver risolto questi, se persiste la disforia di genere, si può cominciare a pensare alle mutilazioni necessarie per il cambiamento di sesso.
Invece, dice Heyer, con estrema facilità i medici prescrivono gli ormoni e avviano la transizione di sesso di soggetti disturbati che continueranno ad esser tali anche dopo la chirurgia plastica. Anzi, le mutilazioni che essa comporta a volte causano ulteriori ferite psicologiche, indelebili.
Redazione
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