La Camera dei Deputati ha bocciato una mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva di introdurre «l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale» alle scuole elementari ed alle medie. Un importante passo in avanti per la tutela dei bambini, per la salvaguardia del diritto alla libertà educativa delle famiglie italiane e soprattutto per contrastare le derive gender nelle scuole.
Anche momenti di tensione e polemica durante la discussione in aula, in particolare dopo che ha preso la parola il deputato della Lega - e già sottosegretario al Ministero dell’Istruzione - Rossano Sasso, il qualche ha dichiarato che: «finché ci sarà la Lega al Governo la propaganda gender se la scordano i colleghi del Movimento 5 Stelle. Se proprio ci tengono tanto a violare quanto previsto anche da una circolare fatta dal Governo Renzi, quindi da un Governo comunque di centrosinistra, che la vieta in assoluto, e se proprio ci tengono a fare educazione sessuale a bambini di 6 anni se la facciano nelle loro sedi di partito e non approfittino della scuola, senza il consenso dei genitori, obbligando dei bambini alle loro porcherie».
Qualcuno, come la vicepresidente della Camera - ed esponente del PD - Anna Ascani, ha tentato di bloccare le pesanti parole di Sasso, affermando che «l’espressione “porcherie”» sarebbe «offensiva». Di contro il deputato leghista ha rincarato la dose per sottolineare quanto pericolose siano le iniziative gender, parlando dunque di «nefandezze, oscenità, turpiloquio, perché questo è quello che prevede l’educazione sessuale».
Fonte: Il Fatto Quotidiano