Non sono un biologo come il professor Vescovi (che ha denunciato il problema sociale dell’eventuale legalizzazione di tutte le droghe, cannabis compresa ndr). Sono solo un povero prete di periferia. Un prete che ha celebrato decine di funerali a giovani morti per droga. Un dolore immenso. Tanta rabbia e la voglia di prendere a sberle coloro che prima li hanno ingannati e poi li hanno abbandonati.
Tutti - tutti! - iniziarono con l’ “innocuo” spinello. Tutti all’inizio pensavano di giocare. «Tanto, quando voglio, la smetto» ripetevano.
SALVIAMO I GIOVANI DALLA DROGA. NO ALLA LEGGE SULLA CANNABIS LEGALE! - FIRMA QUI!
A chi dice che di “droga leggera” non si muore posso rispondere - con assoluta certezza - che tutti i drogati che conosco più quelli che ho dovuto accompagnare al camposanto hanno cominciato con l’inganno delle cosiddette “droghe leggere”. La domanda è una sola: Perché un giovane che ha tutti i motivi e i requisiti per vivere, impegnarsi, amare, essere felice, deve rovinarsi la salute e procurare problemi alla società con le droghe? Il Signore benedica i giovani e gli adulti che non sempre gli sono di esempio.
Di Don Maurizio Patriciello (Fonte: Facebook)