«Apprezziamo l’iniziativa dei delegati di Fratelli d’Italia Anita Menegatto e Andrea Barbini, che hanno ricordato alle scuole di Venezia i pericoli e l’illegalità della Carriera Alias. Ci stupisce, però, l’intervento del Ministero dell’Istruzione che tramite il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, anch’essa di Fratelli d’Italia, sembra discostarsi dalle linee del partito. Se è vero che i partiti politici non devono interferire con l’autonomia scolastica, il Ministero invece ha il dovere istituzionale di intervenire per mettere fine a questo abuso. La Carriera Alias va contro le vigenti normative amministrative, civili e potenzialmente anche penali ed è anche un atto viziato da incompetenza in quanto le scuole non hanno alcun potere di modificare il nome anagrafico e l’identità legale di un individuo. Inoltre è pericolosa perché rischia di instaurare nei giovani la falsa idea che si possa “nascere in un corpo sbagliato” e per questo prendere la strada della transizione sociale e chirurgica con conseguenze spesso irreversibili». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
«Scuola e politica devono stare dalla parte dei minori e delle famiglie, e per questo è bene ricordare anche alla preside del liceo Marco Polo di Venezia, Maria Rosa Cesari, che l'autonomia delle scuole è circoscritta a quanto prevede la legge e che non esiste autonomia che renda le scuole una sorta di stato indipendente» aggiunge Carlo Stacchiola, presidente dell’associazione Articolo 26.
«Le famiglie - conclude Coghe - sono sempre più allarmate dalla deriva gender, come dimostrano le oltre 90.000 firme raccolte dalla nostra petizione popolare. Ci aspettiamo pertanto dal Governo una forte iniziativa contro il dilagare nelle scuole di questo abuso».