02/09/2017

Cento bambini morti non fanno notizia (è per la ricerca)

Gli scienziati dell’Oregon hanno prodotto più di 100 bambini allo stato embrionale solo per farci su degli esperimenti.

Sono stati utilizzati per testare i metodi di editing genico che potrebbero giovare ad altri esseri umani in futuro. Sottolineiamo il condizionale: forse. Poi sono stati uccisi.

Gli OGM fanno orrore a tutti i benpensanti, ma non quando si tratta di bambini OGM: o perché hanno il DNA di tre genitori, oppure col DNA tagliato e ricucito, come hanno fatto in Cina, come hanno fatto nel caso dei 100 embrioni di cui stiamo parlando – su cui è stato pubblicato un articolo su Nature.

Gli scienziati in questione vogliono dimostrare che possono eliminare o correggere i geni che causano malattie ereditarie. Il processo è chiamato “ingegneria germinale” perché ogni bambino geneticamente modificato passerebbe le modifiche alle generazioni successive attraverso le proprie cellule germinali: gli ovuli o gli spermatozoi.

La prevenzione delle malattie è un obiettivo nobile. E la tecnologia di modifica dei geni è già stata utilizzata negli esseri umani già nati per scopi terapeutici (per curare, senza ammazzare nessuno).

L’ingegneria genetica sui bambini in stato embrionale, invece, solleva almeno tre questioni etiche, difficilmente superabili.

I bambini risultanti saranno davvero sani?

1 – L’ingegneria germinale è controversa in sé. Non è affatto sicura. Non si sa esattamente cosa/come verrà trasmesso alle generazioni future dai soggetti geneticamente modificati. C’è il rischio concreto di dar vita a individui che magari solo tra diversi anni potrebbero rivelarsi malati... (pensate agli X Men, i famosi cartoni della Marvel: sarà molto difficile che le mutazioni genetiche in questione diano luogo a dei “superpoteri”. E’ molto più verosimile che si abbiano mutazioni in senso aberrante, mostruoso.

E’ lecito uccidere 100 bambini per far nascere – forse – altri bambini che poi da grandi chissà che rischi dovranno affrontare? E chissà che malattie potranno trasmettere ai loro discendenti? Poi provvede l’eutanasia? Usiamo con gli esseri umani la regola “ritenta, sarai più fortunato”?

Quali bambini (esseri umani) possono essere “usati”? E quali no?

2 – Soprattutto: non è accettabile mai e per nessun motivo la produzione e distruzione intenzionale di embrioni, cioè di bambini, di esseri umani, membri della nostra specie nella fase embrionale della loro vita. Ognuno di noi era un tempo embrione. E che l’embrione sia una persona è una dato reale e oggettivo.

Questi 100 bambini sono stati trattati come materiale usa e getta. Sono stati trattati come cose, usati, non come esseri umani che andrebbero rispettati. E sapete perché è profondamente sbagliato usare le persone per un fine, come mezzo? Perché le persone da usare sono inevitabilmente quelle più deboli, quelle senza diritti, quelle che si possono ingiustamente discriminare. E – allora – chi decide quali sono le persone di serie B, quelle che si possono sacrificare (magari per “curare” altre persone, quelle di serie A)? La legge? E quando la legge decide che tutti gli appartenenti a una certa razza diventano individui di serie B, invece potremmo ribellarci? Oggi i bambini nel grembo sono di serie B. I bambini allo stato embrionale sono di serie B. I bambini Down e disabili sono di serie B.  Si va diffondendo  la moda di considerare anche gli anziani e gli adulti disabili o malati di serie B. Ai genitori di Charlie Gard è toccato un mese fa assistere all’uccisione per soffocamento del loro bambino, perché la legge ha stabilito che era di serie B. Quando toccherà a me che scrivo o a Voi che leggete?

Perché alla ricerca piace impegnarsi nella produzione di  bambini?

3 – Ma sapete perché l’ingegneria germinale stuzzica i ricercatori? L’hybris, il voler essere come Dio, è certamente un motivo. Ma sotto sotto, cari Lettori, come al solito, c’è la prospettiva di lauti guadagni. Fanno gli esperimenti per “curare le malattie”, ma intanto imparano a costruire in provetta bambini su misura sempre più “perfetti”: occhi azzurri, abilità atletica, capacità intellettuale, propensione per la musica... Già le fabbriche di bambini fanno affari d’oro così come sono (fanno anche le offerte speciali...), anche con percentuali di soddisfazione dei clienti bassissime. Figuriamoci quanto possono alzare i prezzi (e i profitti) se riescono a produrre bambini con DNA a scelta dei clienti.

L’eugenetica è già dilagante: il desiderio di costruire esseri umani “superiori” per governare il mondo (o inferiori, per farne... “carne di porco”...) non è più relegato in film come Gattaca o romanzi come Il Mondo Nuovo: ci siamo già dentro.

Dobbiamo ribellarci e gridare il nostro NO, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Nel nome di tutti coloro che non possono parlare, nel nome di quei 100 bambini di cui i giornali non parlano e non parleranno mai.

Francesca Romana Poleggi

Fonte: LifeNews


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