E diversi candidati al Parlamento Europeo hanno promesso di rispettare quattro punti fermi nella loro azione politica.

Primo: di contrastare in ogni modo la legalizzazione, la diffusione e l’agevolazione della pratica dell’utero in affitto, sia dietro compenso che a titolo gratuito e che non venga in alcun modo promossa la legalizzazione dell’adozione dei bambini comprati o ottenuti all’estero tramite utero in affitto.

Secondo, di far rispettare a ogni livello l’art 26/3 della Dudu: i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli. No quindi all’indottrinamento gender nelle scuole.

Terzo, di contrastare seriamente la sessualizzazione precoce dei bambini e degli adolescenti spesso veicolata dai media, dalle campagne marketing, nei programmi televisivi e anche dalla cosiddetta “educazione sessuale globale” nelle scuole, che ha conseguenze molto negative.

In ultimo, ma non meno importante, il candidato si deve impegnare a promuovere a livello comunitario l’istituzione di uno specifico fondo ‘salva-famiglia’ per la natalità e i nuclei familiari numerosi e/o in difficoltà con modalità e procedure comuni negli Stati membri.

Abbiamo scelto, quindi, i partiti che possono incidere maggiormente per numero e importanza nel Parlamento Europeo.

PER CAMBIARE ROTTA, PER CAMBIARE VENTO, PER LA VITA E PER LA FAMIGLIA. ECCO CHI SONO I CANDIDATI:

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