08/12/2019

Ci risiamo: l’ ennesimo evento blasfemo nel giorno dell’Immacolata

Al peggio non c’è mai fine! Perché dopo l’evento organizzato dal collettivo di estrema sinistra, LINK, di Bologna, denominato “Immacolata contraccezione”, fortunatamente soppresso, dopo le molte polemiche levatesi contro un’iniziativa così apertamente blasfema, da parte pure di chi si dice “discriminato”, ora ci riprovano. Stavolta parliamo dell’Arci Dallò di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantonva, l’evento in questione è “Immacolata sovversione”, così tanto per operare una “variazione sul tema”. La foto che lo rappresenta lascia davvero poco spazio alla fantasia ed è talmente scabrosa da non poter essere descritta.

Ovvio che iniziative come queste, in cui si parla di sesso e pratiche “estreme”, in cui si affrontano discorsi che forse non si sentirebbero nemmeno nei club “a tema” più spinti, non è affatto un caso che vengano fatti cadere il giorno di una festività mariana così importante e in cui, guarda caso si celebra un dogma che fa riferimento alla purezza della Madre di Dio, in quanto preservata e immune dal peccato originale. Infatti, se si scorre il pruriginoso programma dell’evento in questione, si noterà l’ostinata insistenza con cui vengono affrontati certi argomenti. Mentre nella descrizione dell’evento si percepisce una rabbia di fondo, una ribellione contro chissà chi: “Il femminismo ha esplorato il piacere della donna. Ci siamo esplorate, ci siamo descritte, ci siamo piaciute, ci siamo eccitate.

Il transfemminismo ci apre oggi nuovi mondi, nuove esplorazioni, per un piacere che vuole liberarsi dal genere, dalle costrizioni, dal bigottismo, dalle auto-censure, dalla stretta necessità delle relazioni sentimentali...insomma, dal patriarcato che è anche dentro di noi. E liberarsi una volta per tutte!” Capite? Per essere liberi occorre liberarsi dalle relazioni sentimentali, come si legge nell’evento. Non a caso uno dei workshop verte sul sadomaso e tutta l’iniziativa, è volta a trasmettere un’idea delle relazioni sessuali completamente slegata dalla natura, all’insegna dell’assenza totale del bene e dei sentimenti, insomma come genitalità tout court. Dunque una violenza che si manifesta inizialmente contro il sacro, ma che poi si ritorce inevitabilmente contro l’uomo. Perché, per quanto si gridi al “love is love”, propinando, poi, ogni genere di nefandezze, fino a non risparmiare né i fanti né i santi, non si comprende quella che è una realtà da cui non si sfugge: che l’uomo è un essere in relazione, che senza quel Tu, non può dire nemmeno “io”.

 

di Manuela Antonacci

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