Stati Uniti e Regno Unito stanno consentendo alle cliniche per la fertilità la “sostituzione mitocondriale” o “trasferimento mitocondriale”, cioè la creazione di embrioni figli di tre genitori: un padre che mette a disposizione lo spermatozoo, una madre che mette a disposizione il nucleo dell’ovocita e un’altra madre che dà il mitocondrio.
Per i non esperti possiamo semplificare dicendo che il mitocondrio corrisponde al “bianco” dell’uovo, mentre il “rosso” è il nucleo. Il DNA che trasmette i geni della madre è contenuto prevalentemente nel nucleo, ma in parte anche nel mitocondrio. La ragione ufficiale per questa sperimentazione è la necessità “sostituire” i mitocondri difettosi.
Ma questa non è la verità.
Rebecca Taylor, su LifeNews , ci informa che il dottor Stuart A. Newman, professore di biologia cellulare e anatomia presso il New York Medical College, ci mette in guardia: “la sostituzione mitocondriale” (MR) in realtà non è sostituzione di mitocondri. In realtà è il nucleo (dell’uovo “malato”) che viene trapiantato in un uovo “sano” a cui è stato tolto il nucleo originario. Se viene sostituito il nucleo, non il mitocondrio, cambia tutto.
Newman dice che è un po’ come comprare una casa nuova e definire la cosa “sostituzione di frigorifero.”
Infatti, il vero nome di quello che di fatto si sta sperimentando è “clonazione”, come la clonazione mediante trasferimento nucleare che ha prodotto la pecora Dolly: essa è nata a seguito dell’inserimento del nucleo di una cellula al posto del nucleo della cellula uovo.
I cloni – come Dolly – tendono a morire prematuramente, o presentano organi dilatati e anomalie metaboliche: guarda caso alcuni embrioni umani costruiti a seguito del procedimento di cui parliamo, avevano duplicazioni cromosomiche sbilanciate (aneuploidie).
Newman sottolinea, inoltre, che i 37 geni presenti nel DNA che si trova nel mitocondrio sono determinanti per la costruzione dell’individuo quasi quanto quelli del nucleo. Da essi dipende l’udito, la vista, la funzione del pancreas e l’attività neuromuscolare. La miscelazione arbitraria del DNA del nucleo di una persona con il DNA del nucleo di un’altra è pericolosa: è un po’ come il motore di una Jaguar e quello di una FIAT: fanno essenzialmente la stessa cosa, ma non sono intercambiabili. Magari l’auto che ne risulta cammina, ma non è detto che funzioni bene. E se l’auto non funziona, finisce lì. Mentre una mutazione genetica pericolosa, l’individuo, quando si riproduce, la trasmette ai figli.
Siamo ad un punto critico nella storia umana.
Se questa cosa non viene immediatamente bloccata, apriamo il vaso di Pandora dell’ingegneria genetica germinale umana: non sappiamo cosa ne verrà fuori, e qualsiasi cosa ne esca non sarà possibile rimetterla dentro.
Francesca Romana Poleggi