Dal prossimo anno, al liceo artistico "Russoli" di Pisa e Cascina, più gender per tutti!
E già, perché gli studenti che "decidessero di essere riconosciuti e denominati con un genere alternativo rispetto a quello assegnato alla nascita" potranno farlo, perché l’istituto, è stato tra le prime strutture scolastiche, ad avere approvato un regolamento che introduce la cosiddetta “carriera alias”, una sorta di “identità provvisoria”, che permetta loro di usufruire di un’identità momentanea che rispecchi il genere “d’elezione”, perché chiaramente, nella logica del “gender”, la percezione di sé può variare continuamente.
La novità è che adesso, tutto ciò è possibile in una scuola superiore, ovvero dove ci sono anche dei minorenni mentre, tale prassi, fino a questo momento era utilizzata solamente nelle università. Nel caso specifico del "Russoli", poi, frequentato da circa 700 studenti, parliamo concretamente di 6-7 casi. Un numero che ci fa riflettere sull’effettiva urgenza di un provvedimento così particolare che non sappiamo quale impatto, a livello psicologico potrà avere su ragazzi già in difficoltà e alla ricerca della propria identità.
Per non parlare, poi, del disagio, di chi (professori o alunni che siano) saranno costretti a chiamare con un nome o un pronome di un genere, una persona del genere opposto.
Infine, viene da sottolineare anche che, queste iniziative, oltre ad essere discutibili sotto il profilo morale, lo sono anche sotto l’aspetto giuridico: perché la persona per lo Stato deve essere individuata per il tramite di una sola identità. Per il nostro ordinamento giuridico non possiamo essere contemporaneamente due persone e questo vale per tutti gli ambiti, anche quelli privati, come la scuola e l’università.