COMUNICATO STAMPA
Comitato per la Bioetica
Pro Vita & Famiglia: “La cultura della morte vuole eliminare i bambini”
Roma, 8 febbraio 2020
“Siamo passati a un nuovo comandamento: “Dobbiamo uccidere”. Addirittura Grillo nel caso Charlie Gard parlò di Europa senza cuore ricordando che neppure Pilato se ne lavò le mani in quel modo. E al tempo, è bene ricordarlo, anche la classe politica fu quasi tutta unanime nel chiedere di non staccare i macchinari al piccolo contro la volontà dei genitori. Ma la cultura della morte vuole eliminare anche i bambini in modo rapido, indolore e sempre più efficiente e oggi si propone ai medici di adeguarsi” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia rispetto alla decisione del Comitato per la Bioetica sui bimbi in fase terminale di evitare l’accanimento e i percorsi clinici inefficaci e sproporzionati.
“Fare tutto il possibile, senza lasciare nulla di intentato, è la missione del medico oltre che segno della nostra civiltà. La cultura dello scarto, invece, ritiene solo alcune vite “degne di essere vissute”. La teoria che sta dietro a certe decisioni burocratiche viene mascherata da pietà ma la verità è che un difetto genetico o una vita di bassa qualità non meritano che vengano spesi soldi, né statali né privati, per prendersene cura. E i bambini, che sono i più fragili e indifesi, saranno le prime vittime di questo nuovo modello eugenetico. Che sia un giudice a decidere la vita e la morte di un bambino d'ora in poi è una cosa mostruosa e dovrebbe preoccupare tutti indistintamente” hanno proseguito Brandi e Coghe.
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Uff. Stampa Pro Vita & Famiglia