A scandali come quello di “Angeli e demoni”, il governo reagisce non solo con l’indignazione, ma rilanciando la proposta di una commissione parlamentare d’inchiesta sulle comunità familiari.
Sul tema è tornato infatti il ministro per la Famiglia e la Disabilità, Lorenzo Fontana, che in un’intervista a La Verità, ha ricordato che da domani sarà in discussione in parlamento alle commissioni congiunte Giustizia e Affari Costituzionali il disegno di legge inerente, da lui «fortemente voluto» e depositato in aprile. Commentando nuovamente il caso dei bambini sottratti alle famiglie nella Val d’Enza, il Ministro ha definito il fatto «abominevole» ed «equiparabile a un omicidio: non si uccidono i corpi, in questo caso, ma le anime. Questa crudeltà, se confermata», ha aggiunto, «deve essere condannata in maniera esemplare».
Riguardo all’attuale funzionamento dei servizi sociali nella gestione degli affidi, Fontana ne ha sottolineato le «evidenti criticità», ribadendo l’impegno del suo dicastero per «dare massima dignità alla giustizia per i bambini». Soffermandosi sulla commissione d’inchiesta, il ministro ha spiegato che l’obiettivo è «far luce su tutti i casi sospetti e garantire la massima trasparenza e controlli mirati».
Sono inoltre previsti: «la definizione di standard minimi dei servizi di assistenza ai bambini nelle case-famiglia, il monitoraggio sulle attività, i criteri e i modelli di contribuzione, l’eliminazione delle cause che potrebbero generare situazioni di potenziale conflitto di interesse tra controllori e controllati»...
Secondo Fontana, è l’intero «meccanismo che governa le scelte che hanno al centro i bambini che deve essere oggetto di una riforma, d’intesa con gli altri ministeri competenti, i magistrati, l’avvocatura, gli operatori del settore», attraverso «controlli continui, supervisioni, monitoraggio anche con videocamere nei contesti più critici».
Il ministro ha poi espresso la convinzione che «chi sbaglia con i bambini non potrà mai più lavorare a contatto con i minori!».
Luca Marcolivio