29/09/2013

Compriamo pasta Barilla, in difesa della libertà e della famiglia

ORE O.46 DI SABATO 28 SETTEMBRE. LEGGO SUL SITO DELLA BARILLA LE “SCUSE” DI GUIDO BARILLA, RIBADITE ANCHE IN UN VIDEO. SONO PROFONDAMENTE AMAREGGIATO. NON POSSO SAPERE (MA SOLO IMMAGINARE) LE PRESSIONI E LE MINACCE CHE BARILLA AVRA’ SUBITO. RESTA L’AMAREZZA, PERCHE’ SI SPERAVA DI AVER INCONTRATO UN CORAGGIOSO. NON E’ STATO COSI’. NE PRENDO ATTO, MA RIBADISCO E CONFERMO OGNI RIGA DI QUANTO HO SCRITTO POCHE ORE FA IN QUESTO ARTICOLO. QUANTO ALL’INVITO FINALE, LASCIAMO PERDERE. COMPRATEVI LA PASTA CHE PREFERITE...E RIFLETTETE SUL POTERE DI QUESTA RISTRETTA MA POTENTE CASTA DI CIALTRONI E SU COME LA STESSA SARA’ SPIETATA SE AVRA’ IN MANO ANCHE GLI STRUMENTI PREVISTI DA UNA LEGGE DEMENZIALE COME QUELLA SUL CONTRASTO ALL’OMOFOBIA.

di Paolo Deotto

Pubblicità gratuita, chiamatela così, se volete. Ma soprattutto scrivo queste due righe perché ormai sono nauseato dall’ondata di piena del fiume lutulento, composto non solo di immoralità, ma anche di imbecillità allo stato puro.

Italia 2013. Un Paese pieno di problemi seri e drammaticamente reali. La miseria aumenta (lasciamo perdere le balle governative sulla “ripresa”. Non ci crede neanche Letta, il Pesce Lesso che ha preso il posto della Mummia in Loden), la disoccupazione aumenta, la disperazione aumenta.

Ma qual è il vero problema di questo Paese? Ma è  la libera espressione dell’omosessualità! È il riconoscimento delle famiglie trisessuali, pentagenitoriali, extragenitali, lesbomotransperiferiche, e chi più ne sogna più ne metta.

Basta, per carità! Vogliamo fermare un attimo il gioco e, almeno per qualche giorno, giusto per prendere un po’ di fiato, smetterla di dire idiozie?

Tutti sanno che ier l’altro il sig. Guido Barilla ha dichiarato, in una trasmissione radio, che la sua ben nota azienda non farà mai spot pubblicitari con “famiglie gay”.  “Per noi il concetto di famiglia è sacrale, rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La salute, il concetto di famiglia. Non faremo uno spot gay perché la nostra è una famiglia tradizionale”.  Ovviamente, un’azienda che produce alimentari indirizza i suoi messaggi pubblicitari alla famiglia, visto che capita che ci si riunisca a tavola, si mangi assieme, magari con la mamma che arriva con un bella zuppiera piena di pastasciutta fumante. Vabbè, poi mamma Boldrini non vuole che lo faccia la mamma, ma di questo ora non ce ne frega nulla.

Insomma, il sig. Barilla ha detto l’unica ovvia, normale, logica, sana, pulita cosa che si potesse dire sulla famiglia: “la nostra è una famiglia tradizionale”. Ovvero quel singolare nucleo che esiste solo da sempre, e che è fatto di un uomo e di una donna e dei figli nati dalla loro amorevole unione.

Stop, punto e basta. Il resto è fuffa.

Poi alcuni dei soliti giornalisti faziosi (non tanti, solo un 99,999 %) hanno detto che Barilla aveva “ritrattato”. Vergognosa bugia. Il sig. Barilla si è scusato se qualcuno si è sentito offeso, ma ha ribadito i suoi convincimenti.

Orbene, se il sig. Guido Barilla avesse, che so, dichiarato la sua sfegatata passione per il killeraggio, per l’incendio doloso, per la strage, per il ratto a scopo di estorsione, non avrebbe suscitato le reazioni a cui abbiamo dovuto ancora una volta assistere.

Barilla al rogo! Boicottiamo la Pasta Barilla! No al rigatone fascista! Morte alla pennetta omofoba! È intervenuto anche Dario Fo, l’uomo che incarna al meglio il degrado della Fondazione Nobel, per spiegare, con toni benevolmente paterni, che l’Italia è “cambiata”. Già, lui, Dario Fo, tanti anni fa fu uno dei primi attori a fare pubblicità alla Pasta Barilla. Parliamo di cinquant’anni fa. Allora il tutto si svolgeva, come sempre, all’interno di una famiglia “tradizionale”, ovvero dell’unica famiglia esistente. Ma ora, spiega il Fo, le cose sono cambiate. Insomma, è come se uno dicesse, prima stavo bene, ora sono malato, le cose sono cambiate. Se l’interlocutore gli dicesse: “Se sei malato, curati”, in tal caso si sentirebbe rispondere “Non fare il malatofobo!”.

In molti hanno fatto notare che quanto è accaduto contro Barilla è l’ennesimo esempio della violenza di quel fronte omosessualista che non ammette assolutamente le voci dissenzienti.  Sono perfettamente d’accordo e proprio ieri, in un articolo sugli istinti materni-totalitari della signora Boldrini ricordavo l’indegna gazzarra con cui a Casale Monferrato le milizie dei pasdaran della sodomia hanno impedito lo svolgimento di un convegno sul “gender”.

Vorrei però aggiungere una considerazione in più, in particolare rivolta ai tanti (troppi) italiani che non si sono ancora resi conto del clima da terrore giacobino che gli omosessualisti stanno instaurando. È un clima da spezzare, perché ne va della libertà di tutti, ne va della sana crescita dei giovani. Ma è anche, diciamocelo una buona volta, un clima in cui si pretende che l’imbecillità vada, definitivamente, al potere.

Anche il più cinico degli immorali, se dispone ancora di un minino di intelligenza, non può che ridere, sghignazzare, di certe affermazioni sulle “varie famiglie esistenti”.

Gli omosessualisti vogliono costruire un bel covone  in cui siano ammucchiate, stile nodo di Gordio, persone dei due sessi più le infinte varianti (ho perso il conto delle sigle) e dire che tutto ciò è una famiglia? Si accomodino, ma non si offendano se ci scompisceremo dalle risa. Vogliono affermare che questo è un loro “diritto” e che chi si oppone va punito? Eh, no, cari, a questo punto andate tutti a quel paese. Se proprio vi diverte tanto, tenetevi i vostri deliri, ma non pretendete di passare per persone serie.

Basta con le idiozie! L’Italia merita di meglio di quattro pervertitucci che pretendono di dettar legge!

Io francamente non so nemmeno che tipo di pasta acquisto, anche perché la compro di rado, avendo soprattutto l’occhio ai magici cartellini con “sconto del 20, o del 30, o del 40 %”. Ma domani un po’ di Pasta Barilla me la compro di sicuro.

E invito tutti voi a fare altrettanto. È curioso, ma la lotta per la libertà e contro la dilagante imbecillità passa anche per la scelta della pasta. E grazie al sig. Guido Barilla, che ha dato un esempio molto raro, purtroppo, nell’Italia di oggi: ha avuto il coraggio della verità.

Fonte: Riscossa Cristiana

Festini

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