“È a rischio la libertà religiosa in Italia”. A lanciare l’allarme è il parlamentare cattolico Carlo Giovanardi, da sempre in prima linea nelle battaglie a favore dei principi bioetici non negoziabili e a difesa della vita, della famiglia e della libera scelta del percorso educativo da parte dei genitori per i loro figli. Spiega Giovanardi a “Vatican Insider”: “Attenzione perché con la nuova legge in discussione in Parlamento finirà in manette per propaganda omofoba persino il sacerdote che in una omelia dica che la famiglia è composta da un uomo e da una donna invece che dal coniuge A e dal coniuge B”.
Lei ha raccontato in tv che sua figlia aveva un fidanzato di colore sposato con un uomo. E così?
“Sì. Dodici anni fa mia figlia lavorava come medico in Sudafrica e al suo ritorno, anche per vedere la mia reazione, mi raccontò di aver conosciuto un ragazzo rasta che, per ottenere la cittadinanza, si era sposato con un altro uomo di colore fingendosi gay. Questa vicenda dimostra che in una società liquida che ha perso il concetto di responsabilità, la realtà sfugge alla regolamentazione che le leggi tentano di darle. Due persone che stringono un patto di convivenza e solidarietà hanno diritto a vedersi riconoscere una serie di diritti, ma non a essere equiparati a una famiglia e a poter adottare bambini“.
Con quali conseguenze?
“L’assoluta anarchia. Seguendo queste linee direttrici si arriverà anche in Italia a situazioni come quella di Elton John e dell’acquisto dell’ovulo per avere un figlio. Finché neppure la dottrina giuridica riuscirà più a stabilire di chi sia davvero figlio quel bambino. In India e in paesi dell’est già oggi esistono residenze nelle quali vivono ragazze tenute lì per la gestazione commissionata da ricchi occidentali, incluse le coppie omosessuali, che vogliono un figlio”.
Perché denuncia il rischio-discriminazione per i cattolici?
“Se passa la legge, sarà punita come discriminatoria la dottrina sulla famiglia composta da un uomo e da una donna e verrà sanzionato come omofobo anche il sacerdote che si dirà contrario alle adozioni da parte delle coppie gay. È per far passare questa legge che si è creata nell’opinione pubblica una inesistente emergenza-omofobia in Italia. In realtà i dati dicono il contrario. In tre anni ci sono state 87 segnalazioni di discriminazioni contro i gay a fronte delle migliaia di denunce di violenze contro le donne. Si sono inventati un attacco omofobo dietro i danni a una scuola di Roma, poi le indagini della polizia hanno scoperto che a dare fuoco all’istituto erano stati alcuni studenti bocciati. E invece si vuole creare un osservatorio nazionale per monitorare un reato d’opinione. Trovo assurdo che se uno picchia un padre di famiglia viene punito meno di uno che picchia un gay”.
Quali sono i rischi?
“La legge sull’omofobia per come è scritta è una follia illiberale che punirebbe con il carcere il reato di opinione. Se dovesse passare chi è contrario al matrimonio omosessuale può andare in carcere. Si tratta di un testo fatto in fretta e furia senza che il Parlamento abbia analizzato bene la proposta di legge a differenza di quanto accaduto sulla legge sul fine vita in cui il Pd fu il primo partito a chiedere dei tempi di analisi lunghi. Questa cosa è stata fatta in 10 giorni in commissione giustizia alla Camera e il testo che ne esce è una legge totalmente illiberale e contraria ai principi costituzionali”.
A cosa è dovuta questa accelerazione?
“Arrivo a capire le ragioni delle posizioni ideologiche di persone come Ivan Scalfarotto e di chi viene dalla cultura comunista, che reprime le idee. Non capisco invece la posizione di Giancarlo Galan di Forza Italia che dice di essere un liberale. Ma io non credo che un liberale possa sostenere la repressione penale nell’espressione di opinioni. Non capisco a questo punto cosa significhi essere liberali”.