La rappresentante di Pro Vita & Famiglia presso il Consiglio delle Donne di Bergamo diserterà, in segno di protesta, la prima seduta di insediamento ed elezione degli uffici di presidenza dell’assemblea, prevista per domani martedì 14 gennaio.
L’assenza della nostra rappresentante, spiega la Onlus, vuole essere un forte segnale di denuncia contro la campagna di intolleranza e mistificazione aizzata nelle scorse settimane dalle associazioni ultra-femministe e di estrema sinistra, che hanno contestato la Presidente del Consiglio Comunale di Bergamo Romina Russo per aver ammesso la rappresentante di Pro Vita & Famiglia nel Consiglio delle Donne e ne hanno chiesto l’espulsione, nonostante la totale conformità ai regolamenti della procedura di ammissione.
L’annunciata mobilitazione di protesta da parte di Non Una Di Meno in occasione della prima seduta del Consiglio, che ha persino determinato l’interessamento e la mobilitazione delle Forze dell’Ordine, priva la convocazione di domani della necessaria serenità per poter partecipare.
È surreale e inquietante pensare che una donna debba necessitare della tutela della polizia per partecipare a un organo istituzionale di cui è componente e che è composto interamente da donne per tutelare la dignità delle donne stesse: è questa la società più sicura e inclusiva per cui dicono di battersi le attiviste di Non Una Di Meno?
Pro Vita & Famiglia auspica che il nuovo ufficio di Presidenza voglia difendere la legittimità e la dignità di ognuna delle componenti del Consiglio come suo primo atto di insediamento, e che nella seduta di domani nessuna delle componenti del Consiglio vorrà contribuire personalmente a inasprire un clima di già inaccettabile discriminazione.
Pro Vita & Famiglia ribadisce la totale legittimità della propria partecipazione al Consiglio delle Donne e la piena disposizione a partecipare, in spirito di leale collaborazione, alla più efficace e condivisa promozione della dignità della donna sul piano culturale e sociale.