06/08/2015

Contraccezione: chi la finanzia e perché

Sabato scorso, 1 agosto, il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo tanto interessante quanto inconsueto, a proposito della contraccezione.

“Chi finanzia (in segreto) gli anticoncezionali negli Usa? Il ricchissimo Warren Buffett”.

Nel pezzo, l’inviato da New York Massimo Gaggi esordisce affermando che “in diversi Stati americani la diffusione dei sistemi anticoncezionali, come l’impianto di diaframmi intrauterini, ha scatenato negli anni polemiche politiche, coi conservatori poco disposti a lasciare spazio a ogni forma di contraccezione e, comunque, contrari all’uso di fondi pubblici in quest’area”.

Gaggi prosegue quindi descrivendo come, in alcuni Stati, vi sia stata “un’organizzazione filantropica anonima” che ha finanziato la diffusione degli anticoncezionali e “un’indagine sull’efficacia di questi interventi di controllo delle nascite”.

Una volta finiti questi fondi, lo scontro politico si è riacceso. Se non fosse che sul mercato è stato diffuso ‘Liletta’, un economico strumento anticoncezionale, “sviluppato dalla Medicines360, una società no-profit che fa capo allo stesso misterioso filantropo che per anni ha finanziato tutti questi interventi che hanno inciso profondamente sul modo in cui le donne americane affrontano la contraccezione”.

Ma arriviamo a svelare il mistero: il finanziatore altro non è che un miliardario del Nebraska, Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo (con grosse quote azionarie di società tipo Coca Cola, Mc Donald’s, Disney...)

“Buffett – scrive Gaggi – cominciò a investire e conobbe la prima moglie, Susan Thompson, all’inizio degli anni Cinquanta. L’azione filantropica della coppia cominciò quasi subito, già negli anni Sessanta, con un impegno su due fronti molto diversi: il controllo delle nascite e le campagne per il disarmo nucleare”. Qual è la motivazione che li spinge a investire dei soldi in tutto questo? Semplicemente quella di evitare gravidanze indesiderate che potrebbero compromettere “la capacità della società americana e delle donne americane di produrre lavoro intellettuale”.

Varrebbe la pena rileggersi questo: Buffett è in buona, ottima compagnia. Il grande capitale internazionale, pregno di maltusianismo, è da decenni sceso in campo per il controllo della popolazione: “Per eliminare la povertà, basta eliminare fisicamente i poveri!”

Di fronte a tutto questo è necessario fermarsi a considerare gli effetti provocati dai finanziamenti di Buffett per la diffusione della contraccezione.

BludentalInfatti, dietro un sistema che – dicono –  consente una maggiore libertà e (si dice, ma non è vero ed è stato dimostrato qui e qui) riduce il numero di aborti per gravidanze non desiderate, si cela invece tutt’altro. Non è infatti altro che una maniera per controllare le nascite e la vita delle donne, che potrebbero – come giustamente ventila Gaggi in chiusura al suo pezzo – essere obbligate dai propri datori di lavoro a evitare una gravidanza, nonché il diffondersi del delirio d’onnipotenza secondo il quale la decisione circa vita e la morte spetta agli uomini, secondo una non meglio precisata ‘scala di dignità’.

Un’ultima nota, apparentemente ininfluente ma in realtà rivelatoria: il ricchissimo Warren Buffett viene definito “filantropo”… siamo certi che sia così o siamo di fronte all’ennesimo sotterfugio della neolingua di orwelliana memoria?

Giulia Tanel

 

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