12/07/2015

Contraccezione e aborto: “Colorado song”

Ricevo da un amico una segnalazione: avrebbero dimostrato che la diffusione della contraccezione riduce gli aborti.

Un mio studente, quasi in contemporanea, mi segnala la stessa cosa con tanto di link all’articolo.

Che cosa si dice? In appena sei anni in Colorado gli aborti tra le adolescenti sarebbero diminuiti del 35% grazie ad un programma di diffusione di contraccettivi a lunga durata (LARC è l’acronimo inglese) costituiti da impianti ormonali sottocutanei e dispositivi intrauterini (spirali).

Il Family Planning Initiative (FPI) è un programma finanziato dalla Susan Thompson Buffett Foundation, fondazione di Warren Buffett, uno degli uomini più ricchi del pianeta, con un patrimonio stimato in dieci miliardi di dollari. Nel 2011 ha finanziato con 40 milioni di dollari la Planned Parenthood, l’organizzazione numero uno quanto a cliniche per aborti. L’anno prima 21 milioni di dollari erano arrivati al National Abortion Federation Hotline Fund. Secondo il capo del dipartimento della salute del Colorado avere distribuito gratis a circa trentamila donne i LARC ha determinato una riduzione delle gravidanze delle adolescenti del 40% nel periodo 2009-2013 e degli aborti pari al 35% nel periodo 2009-2012.

Come da programma i titoli dei media nostrani non potevano che essere entusiastici:

L’Italia impari la lezione del Colorado: educazione sessuale per decidere, contraccettivi per non abortire!”

Il Colorado sperimenta anticoncezionali gratis, crollano gli aborti tra le adolescenti”

“Contro l’aborto una buona pratica vale più di tanti sermoni”.

Due membri dello staff del dipartimento della salute del Colorado avevano pubblicato nel 2014 alcuni dati provvisori sulla rivista Perspectives on Sexual and Reproductive Health, uno dei periodici del Guttmacher Institute, braccio scientifico della Planned Parenthood. Il quadro che ne risultava era idilliaco: uso dei LARC quasi quadruplicato, riduzione delle gravidanze del 29% tra le ragazze di età tra 15 e 19 anni e un meno 34% per quanto riguardava gli aborti.

Quello studente che mi aveva segnalato la notizia aveva da pochi mesi frequentato un mio corso dove gli era stata presentata una quintalata di dati che indicavano l’esatto contrario: la diffusione della contraccezione non riduce gli aborti. Ero stato un cattivo maestro?

In realtà qualsiasi pro-life è felice quando gli comunicano dati che indicano una riduzione degli aborti. Ma i numeri di cui vi ho appena dato conto hanno un loro lato oscuro: registrare un numero inferiore di aborti non significa necessariamente avere un numero inferiore di esseri umani ammazzati se il risultato è stato ottenuto almeno in parte attraverso un incremento dell’uso di un mezzo come la spirale che ha tra i propri meccanismi d’azione anche quello cripto-abortivo, cioè l’impedimento dell’annidamento dell’embrione nella cavità uterina della madre.

Una seconda domanda che ogni ricercatore appena decente dovrebbe porsi è questa: “la riduzione degli aborti è avvenuta a causa della distribuzione dei contraccettivi a lunga durata?”. Il fatto che un fenomeno si verifichi dopo una determinata azione non significa necessariamente che sia stato prodotto proprio da quell’azione. Un modo abbastanza semplice per verificare le cose è confrontare l’andamento degli aborti del Colorado con altri Stati laddove il programma non è invece stato applicato. L’ho fatto per voi verificando le cifre ufficiali fornite dagli Stati vicini al Colorado e quelli che vedete nei grafici riportati in questo articolo dimostrano che la riduzione degli aborti tra le adolescenti è avvenuta nello stesso periodo in tutti gli Stati; in almeno quattro Stati la riduzione degli aborti è stata superiore a quella registrata in Colorado senza che nessun programma di dispensazione gratuita delle spirali sia stato messo in piedi.

Bludental

Un lettore attento dello studio su Perspectives avrebbe peraltro osservato la mancanza di una differenza statisticamente significativa tra il numero degli aborti nelle contee dove il programma FPI era stato applicato rispetto alle contee dove invece ciò non era stato fatto; meno 34% nelle prime, contro meno 29% nelle seconde: nessuna differenza statistica significativa. In realtà i fattori che possono avere influito sul risultato sono molti. Al congresso mondiale di Natural Family Planning che si è svolto a giugno a Milano, ho svolto una relazione specificamente dedicata al tema.

colorado_contraccezione_aborto

Anche per l’Inghilterra il calo delle gravidanze e degli aborti tra gli adolescenti registrato negli ultimi 4-5 anni è stato inizialmente attribuito ai programmi di diffusione dei LARC, ma come ha poi dimostrato l’economista dell’Università di Nottingham David Paton, l’effetto della contraccezione a lunga durata è stato minimo. La riduzione dell’abortività è con la riduzione del consumo di alcool e col miglioramento della resa scolastica che mostra il maggiore grado di associazione statistica.

Negli Stati Uniti si deve poi considerare l’effetto delle leggi pro-life volte a proteggere la salute della madre e la vita del bambino (gli abortisti le chiamano con disprezzo TRAP laws, leggi per la regolamentazione ad hoc dei centri per aborti) che a loro volta riflettono un incremento del consenso degli americani per il fronte pro-life. A questo punto posso dunque tranquillamente concludere dicendo a quel mio studente di non preoccuparsi: “quello che leggi negli appunti è ancora la canzone migliore”.

 Renzo Puccetti

 

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