I costi economici della legge 194 del 1978 in materia di aborto rivelano come la legge sia «sciagurata» e «risulti insostenibile anche sul piano economico e sociale». Con queste parole monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, ha ringraziato Pro Vita & Famiglia dopo aver ricevuto e visionato il report sui "Costi di applicazione della legge 194/1978".
"Uno studio serio e importante - ha commentato l'arcivescovo - che fa vedere" il vero volto di una legge che propone l'aborto come unica via per le donne. Lo scorso 24 maggio, infatti, dopo 42 anni e quasi 6 milioni di bambini abortiti in Italia, un gruppo di lavoro composto da economisti, medici e giuristi, con il patrocinio della SIBCE (Società Italiana per la Bioetica e i Comitati Etici), dell’AIGOC (Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici), della Fondazione Il Cuore in una Goccia, e di Pro Vita & Famiglia, ha presentato, in una conferenza stampa che si è tenuta a Roma presso la sala Giubileo della LUMSA, il Primo rapporto sui costi di applicazione della legge 194/1978 ed individuato numerose crepe, lacune e contraddizioni della legge sull’aborto.
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