29/07/2023

Costrette a spogliarsi davanti a un maschio

Le nuotatrici della Università della Pensilvania hanno dovuto spogliarsi davanti a Lia Thomas, un maschio alto 1 metro e 95, con i genitali perfettamente intatti, per circa 18 volte a settimana. Per evitarlo, qualcuna è stata costretta a cambiarsi nella toilette, qualche altra si è cambiata a casa. 
 
Paula Scanlan, ex nuotatrice della divisione I della National Collegiate Athletic Association, ha detto in un'audizione davanti alla Prima Commissione Giustizia del Cogresso che i funzionari dell'università si sono rifiutati di ascoltare le lamentele delle atlete dicendo loro che avrebbero dovuto essere "rieducate".  «Noi donne eravamo il problema, non le vittime», ha detto Scanlan.
 
L'anno scorso, Lia Thomas è diventato il primo trans (nato maschio, che si percepisce donna) a vincere un titolo di nuoto della  National Collegiate Athletic Association.
Ha ottenuto i migliori tempi in ogni evento, più veloci dei record femminili, ha detto Scanlan: le donne non hanno alcuna possibilità di vincere contro un atleta maschio.
Aveva anche spiegato perché, da un punto di vista scientifico, in un articolo scritto per il giornale studentesco, ma poche ore dopo la sua pubblicazione è stato rimosso.
 
Non solo quindi si consente ingiustizia e abuso nei confronti delle donne, ma si calpesta anche il diritto alla libera manifestazione del pensiero.
 
«Oggi, qualsiasi discussione che sostenga la intangibilità degli spazi delle donne è etichettata come transfobica, bigotta e odiosa. Ciò che è bigotto e odioso è la discriminazione contro le donne e gli sforzi per cancellare le donne, le nostre pari opportunità, la nostra dignità e i nostri spazi sicuri», ha concluso Scanlan.
 
Al suo fianco ha dato la sua testimonianza Chloe Cole, una detransitioner di 19 anni, che sta facendo causa ai medici in California che l'hanno avviata alla transizione, le hanno somministrato ormoni e le hanno rimosso chirurgicamente il seno.
 
Fonte dell'articolo e della foto: Dailymail.co.uk
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