14/07/2021 di Jacopo Coghe

Cronaca già scritta sulle pregiudiziali del Ddl Zan

Pomeriggio convulso al Senato ieri per l’approdo in aula del ddlZan. 
 
La lunga discussione pomeridiana ha avuto inizio con il Senatore Ostellari che ha tentato invano una mediazione per riportare in commissione la discussione del ddl ed è proseguita con una riunione della Capigruppo sempre alla ricerca di una mediazione anche qui tentativo andato a vuoto.
 
A questo punto è ripresa la discussione in aula con la presentazione delle pregiudiziali di costituzionalità sul disegno di legge:
 
All'articolo 1 la definizione di identità di genere che non è qualcosa di oggettivo ma è legato alla percezione del singolo soggetto; poi l'articolo 4 che viola la libertà di espressione sancita dall art. 21 della costituzione; infine l'articolo 7 sulla libertà educativa dei genitori e sul rischio di insegnamento gender nelle scuole
 
Le posizioni espresse sono state molto chiare ed hanno rispecchiato il dibattito mediatico degli ultimi mesi. M5S si presenta compatto in aula con mascherina arcobaleno. Insieme a PD e LEU non sono pronte a nessun dialogo chiusi nella loro torre di avorio convinti che questo ddl sia perfetto e immodificabile, una conquista di civiltà per il nostro paese, ripetono la cantilena dei presunti diritti e della tutela (come se oggi già non esistessero norme) delle persone LGBT. 
 
Nel mezzo il furbetto Renzi rivendica come cattolico adulto di aver messo la fiducia sulle unioni civili prendendosi gli insulti del family day: #renziciricorderemo e dall’altro richiama i senatori a trovare una mediazione sugli articoli del ddl più discussi per poterlo approvare così in 15 giorni.
 
A destra Salvini, Pillon, Malan ribadiscono le derive liberticide del disegno di legge ma provocano la sinistra chiedendo di sedersi ad un tavolo per fare una legge che punisca violenza e odio contro ogni essere umano.
 
Che dire. Fin qui sembra solo che le polemiche viste fino ad oggi sui media si siano trasferite nell’aula del Senato. Sembrerebbe che ci sia un vero e proprio stallo. Tant’è che si votano le pregiudiziali e vengono bocciate per soli 12 voti. 
 
Attenzione però perché come spesso succede chi mostra sicurezza (PD, M5S, LEU) nasconde delle paure: in questo caso lo spauracchio è il voto segreto. Voci di corridoio raccontano di senatori che si stanno sfilando consapevoli che alcuni articoli del ddl Zan sono impresentabili. Forse che questa consapevolezza sia frutto della nota della Santa Sede, delle voci oramai trasversali di femministe, radicali, comunisti e profamily? 
 
Siamo certi però di una cosa: il grande lavoro fatto per spiegare, diffondere, informare e formare i politi e la popolazione con argomentazioni puntuali e non a suon di scritte sulle mani o marchettoni dal palco del 1 maggio è servito.
 
Questo è il momento di stringere i denti e continuare a far sentire la nostra voce e le nostre ragioni, è il momento di far pressione sulla politica e far sentire il nostro appoggio in aula a chi sta difendendo la nostra libertà. Sì, libertà... perché è di questo che stiamo parlando. 
 
Sono in gioco la sacrosanta libertà di educare i nostri figli, di professare la nostra religione e di esprimere le nostre idee. Tutte cose per le quali vale la pena qualsiasi nostro sacrificio.
 
Avanti con coraggio: #RestiamoLiberi!



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