COMUNICATO STAMPA
Cure palliative
Pro Vita & Famiglia: «Non se ne parla. Il Covid ha aperto sviluppi»
Roma, 11 ottobre 2020
“Siamo a 10 anni dalla promulgazione della legge 38. Quasi tutti gli atti normativi sono stati definiti, ma siamo d’accordo con la Federazione Cure Palliative: quello che invece manca è una reale diffusione ed applicazione della legge sul territorio nazionale” ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus nella Giornata Mondiale per le cure palliative.
“Non si parla abbastanza di Cure Palliative - secondo Brandi - ma ora che il Covid ha aperto possibili sviluppi e potenzialità, come viene riferito dalle associazioni competenti in materia, si pensi ai video consulti affiancati dalla presa in cura diretta, bisogna informare e comunicare di più il diritto di ogni malato alle cure palliative anche per intercettare i malati in fase precoce e aiutarli al meglio. In pochi sanno poi che l’obiettivo non è solo il miglioramento della qualità di vita del paziente ma anche dei familiari. Le cure palliative, storicamente, sono nate per i malati di cancro, ma ora la prospettiva sta cambiando: il 60 % degli adulti e l’85% dei bambini è affetto da malattie non oncologiche”.
“La fotografia del triennio 2015-2017, spiega molto bene come meno persone muoiano in ospedale e aumentino quelle che muoiono in hospice. Le cure palliative sono in grado di alleviare le sofferenze del malato e della sua famiglia, ma il grande scandalo resta che oggi solo il 5% dei minori usufruisce delle cure palliative. Abbandonare i bambini nella sofferenza non è un’atrocità? Certo che lo è, ma sembra che il nostro Governo sia più interessato ad introdurre la legge sull’eutanasia invece di curare i malati, forse per facilitare la morte di migliaia di malati sofferenti e depressi?” ha concluso Brandi.