«La richiesta del Consiglio d’Europa di aumentare la promozione dell’ideologia gender e dell’Agenda politica LGBTQ nelle scuole italiane è un’ingerenza vergognosa e inaccettabile che viola la libertà e il primato educativo di milioni di genitori. Già oggi le associazioni LGBTQ stanno trasformando le scuole italiane in campi di rieducazione arcobaleno di massa, tramite corsi sulla fluidità sessuale e l’assurda Carriera Alias, il regolamento illegale che consente ai minori di scegliere il nome e il pronome con cui essere chiamati a scuola in base al genere autopercepito. La folle raccomandazione del Consiglio d’Europa è contenuta nello stesso rapporto che ha vergognosamente accusato di “razzismo” la Polizia di Stato italiana, suscitando lo stupore dello stesso Presidente della Repubblica oltre che del Governo. Pro Vita & Famiglia chiede proprio al Governo di mettere fine alla politicizzazione delle scuole italiane, difendendo la libertà educativa dei genitori, vietando lo svolgimento di attività che promuovono la fluidità di genere, dannose per i minori, e bloccando la diffusione della Carriera Alias, che rafforza in migliaia di bambini e adolescenti l’intenzione assurda di “cambiare sesso”. L’inerzia del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara su questo fronte ha ormai raggiunto un livello non più tollerabile!».
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito all’ultimo rapporto pubblicato dall'Ecri, la Commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, organizzazione internazionale, diversa dall’UE, con sede a Strasburgo.