È gravissimo che il Comune di Roma continui ad obbligare maestri e formatori dei nidi e delle scuole dell’infanzia a seguire corsi di presunto aggiornamento gestiti da associazioni Lgbt e trans-femministe come “Scosse” e “Famiglie Arcobaleno”. A quanto si apprende dalla documentazione a disposizione, in questi corsi viene indicato ai docenti come insegnare ai bambini a non riconoscersi nei ruoli maschili e femminili raccontati nelle fiabe, a scoraggiare la spontanea scelta di colori, abiti o giochi, viene inoltre sconsigliato agli stessi insegnanti a non fare il conteggio in aula tra maschi e femmine e viene sempre ai docenti indicato di parlare di nudità, di adozione per coppie omosessuali, di “genitorialità arcobaleno” e, da una slide esplicativa, sembrerebbe emergere addirittura una sorta di correlazione tra la violenza di una presunta educazione stereotipata e la violenza di aggressioni, minacce, omicidi e abusi sessuali. Sosteniamo quindi con forza la denuncia giunta dai Consiglieri di Fratelli d’Italia nell’Assemblea capitolina, che hanno giustamente sottolineato il tentativo di rieducazione ideologica che, partendo dal personale scolastico, finisce per arrivare ai nostri figli e nipoti, calpestando il diritto fondamentale dei genitori alla libertà educativa. Pro Vita & Famiglia mobiliterà i padri e le madri di Roma contro questa ennesima, gravissima aggressione ideologica ai danni dei loro figli.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commentando le segnalazioni rese pubbliche dai consiglieri di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Giovanni Quarzo, Federico Rocca, Stefano Erbaggi, Francesca Barbato e Mariacristina Masi, in merito ai corsi obbligatori promossi dal Comune di Roma, in collaborazione con realtà ideologizzate come l’associazione Scosse e Famiglie Arcobaleno.