A Cuba, gli animalisti hanno chiesto al regime comunista di fissare una data per la sua tanto attesa legge sulla protezione degli animali. È successo nei giorni scorsi all'Avana, dopo che un gruppo di difensori degli animali ha manifestato davanti al Ministero dell'Agricoltura (Minag).
I media filogovernativi cubani hanno riportato il "dialogo" degli animalisti con i funzionari della Minag, ma non hanno mostrato la precedente protesta, controllata dalla Sicurezza di Stato e dove alcuni giornalisti sono stati arrestati. Questo è quanto riportato da Cubadebate: "Le autorità del Ministero dell'Agricoltura (Minag) e i protettori degli animali hanno tenuto questo venerdì un dialogo sul decreto legge sul benessere degli animali che sarà presto adottato a Cuba".
Nel suo account Twitter il Ministero dell'Agricoltura cubano ha detto: "La legge sul benessere degli animali è una questione prioritaria nazionale, è nel calendario legislativo, MINAG Cuba comunica oggi in una riunione con i giovani che l'approvazione del decreto legge avrà luogo questo febbraio". Su Facebook il gruppo Cubani in Difesa degli Animali (CEDA) ha segnalato: "In questo momento gli animalisti si stanno incontrando con i funzionari del Ministero dell'Agricoltura dopo una manifestazione pacifica nel luogo" e ha aggiunto che da un anno stanno aspettando la legge sulla protezione degli animali, che avrebbe dovuto essere discussa e approvata lo scorso novembre. Agli animalisti è stato promesso che la legge sarà approvata prima della fine di febbraio. Secondo quanto pubblicato sui social network, molti di loro sono tornati a casa speranzosi, sollevati, persino soddisfatti di aver ottenuto una vittoria. Altri rimangono scettici vista la lunga storia di repressione e manipolazione della dittatura cubana.
Lo stato cubano continua ad essere indicato in molti indicatori internazionali come uno dei regimi che più violano i diritti umani, con centinaia di prigionieri politici ed è considerato uno sponsor del terrorismo internazionale. Dunque c’è da compiacersi di questa attenzione per gli animali cubani, ma gli umani? Un appello al regime affinchè rispetti i diritti degli umani cittadini dell’isola è stato promosso pubblicamente dai leaders religiosi cattolici dell’isola. In un appello pubblico, i cattolici cubani hanno criticato aspramente il sistema politico e sociale comunista nel loro paese e hanno chiesto un rinnovamento e riforme fondamentali.
Un migliaio di cattolici cubani, sia sacerdoti che laici, sottolineano la profonda crisi del loro paese, chiedono un dialogo nazionale che porti a cambiamenti politici. Così scrivono: "Stiamo vivendo il crollo di un modello economico, politico e sociale…Cuba ha bisogno di cambiamenti politici. Abbiamo bisogno di superare l'autoritarismo…è necessaria una repubblica dove sia rispettata la piena dignità di ogni uomo e donna". E ancora, la "frustrazione economica e l'estenuante lotta quotidiana per sopravvivere" causano anche "la perdita di un orizzonte morale", così che, non di rado, "l'annuncio di un bambino, che dovrebbe essere motivo di speranza e di gioia, diventa causa di incertezza e preoccupazione, e finisce in aborto". È vitale, continuano, "scegliere la verità. Vivere nella verità a volte ha un prezzo elevato, ma ci rende internamente liberi, al di là di ogni coercizione esterna. Vivere nella menzogna è vivere in catene". Questa "opzione fondamentale" di vivere nella verità e nella libertà rivela il nostro vero potere come cittadini. Siamo un gigante addormentato che può far cambiare Cuba", dichiarano gli autori. Ad inizio febbraio erano quasi mille i firmatari del documento pubblico, per loro nessuna attenzione dei mass media né del Governo cubano.
Gli animali saranno più al sicuro nei prossimi mesi, per gli umani forse ci sarà solo l’ennesima repressione.