27/04/2021 di Luca Volontè

Dal Mondo - Ecco come le lobby Lgbt boicottano la Polonia per promuovere le loro priorità

I movimenti abortisti e LGBTI polacchi da qualche giorno stanno promuovendo un campagna per chiedere ai cittadini di non inserire la fede cattolica nelle risposte richieste dal censimento nazionale. Una vera e propria identificazione del nemico (la Chiesa Cattolica), un'azione caratteristica di ogni frangia intollerante e antidemocratica. La speranza degli organizzatori è quella di dimostrare al Governo che la Polonia non è per nulla cattolica e, quindi, la difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale e della famiglia naturale non siano iniziative politiche popolari.  Nulla di più assurdo, visto che la dignità umana dal concepimento alla morte naturale, il matrimonio eterosessuale, la genitorialità (papà e mamma) sono tutti elementi ricompresi non solo in diversi accordi e trattati internazionali, ma confermati dalla scienza come dati di fatto incontrovertibilmente positivi.

Nel precedente censimento del 2010, il 96% degli intervistati aveva dichiarato di essere cattolico romano. Un dato di fatto, che potrebbe forse scendere al di sotto del 80% nel censimento di questo 2021 ma che non cambierebbe di un virgola la fotografia sociale e civile del paese, né le politiche dell'attuale Governo conservatore (PiS) a favore di vita e famiglia.

Ciononostante, le lobby LGBTI e abortiste intendono sfidare la presunta egemonia religiosa in questo censimento del paese del 2021 che si chiuderà alla fine di settembre. "Voglio contare”, infatti, è una campagna sui social media che cerca di incoraggiare i residenti polacchi a scegliere risposte alternative come "cristiano", "ateo" o "deista", l'iniziativa è stata promossa dal 'National Women's Strike' e dai gruppi LGBTI, le stesse organizzazioni che hanno organizzato, negli scorsi mesi, alcune manifestazioni a livello nazionale a favore dell'aborto.

La chiesa cattolica ha goduto di una notevole autorità politica e sociale in Polonia prima e dopo la caduta del comunismo nel 1989, avendo giocato un ruolo chiave nello smantellamento del vecchio regime, sostenendo la resistenza pacifica degli operai e lasciando sul campo diversi martiri della fede e della libertà come Padre Popieluszko.

“Paradossalmente, le persone che sono cresciute con le lezioni di catechismo a scuola sono le meno religiose”, ha dichiarato recentemente Monika Mazurek, una professoressa di sociologia all'Università di Danzica, che ha proseguito dicendo:”Nella sfera privata la gente ha smesso di frequentare la chiesa, tuttavia, la sfera pubblica è ancora dominata dalle tradizioni cattoliche".

Ora la sfida delle lobby LGBTI e abortiste è tutta concentrata all'attacco dei cattolici polacchi e della chiesa, di quella chiesa senza la quale la Polonia e forse tutti i paesi dell'Est sarebbero ancor oggi sotto il tallone della Mosca rossa e comunista. Non avevamo dubbi, le lobby di oggi si comportano esattamente come il potere sovietico di ieri, coincidenze importanti e tragiche.

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