Il ‘Foreign and Commonwealth Development Office (FCDO)’, ufficio del Ministero degli esteri del Regno Unito, ha ridotto i suoi finanziamenti per il programma delle Nazioni Unite sull'aborto. Una riduzione dell'85% nell’anno in corso. Il taglio dei finanziamenti dei contribuenti britannici di oltre 130 milioni di sterline avrà un impatto sugli abortisti di tutto il mondo, ha lamentato l’UNFPA, agenzia delle Nazioni Unite per la popolazione, che in realtà si occupa principalmente di diffondere la ‘salute riproduttiva’, l’educazione sessuale e le pratiche abortive nel mondo.
Il Regno Unito era stato il principale donatore dell'UNFPA sino allo scorso anno, dalla sua fondazione nel 2008, e la partnership degli stati membri con l’UNFPA aveva facilitato circa 26,8 milioni di aborti nel mondo. Tanto è vero che il direttore esecutivo dell'UNFPA, la dottoressa Natalia Kanem, ha detto nei giorni scorsi che il denaro delle donazioni del Governo inglese avrebbe pagato i materiali per altri 4,3 milioni di aborti quest'anno.
Per tutta risposta, uno dei funzionari del FCDO inglese ha detto: "L'impatto sismico della pandemia sull'economia del Regno Unito ci ha costretti a prendere decisioni difficili ma necessarie, compresa la riduzione dell'importo complessivo che spendiamo in aiuti per l’UNFPA. Spenderemo ancora più di 10 miliardi di sterline quest'anno per combattere la povertà, affrontare il cambiamento climatico e migliorare la salute globale". I pro life inglesi hanno gioito della notizia dei giorni scorsi e Catherine Robinson, portavoce di ‘Right to Life UK’, ha definito l'annuncio "una decisione gradita", ma ha anche aggiunto che il taglio rappresenta solo "una piccola frazione dell'enorme importo che viene speso per i fornitori di aborti".
Secondo l’organizzazione pro life infatti, tra il 2008 e il 2018, il governo britannico ha dato quasi 300 milioni di sterline solo al gigante dell'aborto Marie Stopes International. Un passo simbolico ed importante che fa ben sperare ma del quale non ci si deve illudere. Le intenzioni del Regno Unito non son certo cambiate radicalmente, tuttavia è importante valorizzare questa decisione che impedirà milioni di aborti nel mondo. Un primo passo al quale dobbiamo sperare ne seguano altri.