La Russia di Vladimir Putin ha modificato la sua costituzione, e i cambiamenti avvenuti sono ora in fase di attuazione e sono stati votati in un referendum l'anno scorso con un ampio sostegno del 78%. Oltre a estendere la possibilità che Putin possa rimanere in carica fino al 2036, i cambiamenti costituzionali proibiscono formalmente il cosiddetto "matrimonio gay", così che solo il matrimonio naturale tra un uomo e una donna sarà consentito in Russia.
La medesima riforma costituzionale pone anche il divieto totale all'adozione di bambini da parte di persone gay e transgender. Il politico Pyotr Tolstoy, che è stato a favore di questi cambiamenti, ha spiegato che la Russia "non ripeterà gli errori che esistono in Occidente. Questi errori, secondo me, sono particolarmente gravi quando a certe persone vengono dati speciali diritti aggiuntivi". Gli emendamenti di ampia portata mettono formalmente fuori legge i matrimoni tra persone dello stesso sesso e vietano alle persone transgender di adottare bambini.
L'uguaglianza matrimoniale è stata a lungo considerata illegale in Russia. La definizione di un nucleo familiare come "esclusivamente... un'unione di un uomo e una donna" era assente dalla costituzione del paese prima di questa settimana. Gli emendamenti costituzionali enfatizzano anche il primato della legge russa sulle norme internazionali, e menzionato "la fede in Dio" come un valore fondamentale per l’intera nazione. Quasi il 78% degli elettori aveva approvato lo scorso anno gli emendamenti costituzionali durante le votazioni concluse il 1° luglio, con un'affluenza del 68%. Il popolo russo ha deciso a favore della realtà, una vera e propria rivoluzione copernicana: i figli devono avere un papà ed una mamma.