26/03/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO - Malawi, i parlamentari bocciano nuova legge pro aborto

Da anni il paese africano del Malawi è sotto attacco delle multinazionali dell’aborto per legalizzare la pratica sul territorio nazionale. L’ultimo tentativo della scorsa settimana è stato bloccato, grazie alla determinazione delle chiese di tutto il Paese. Molti tentativi sono stati fatti anche lo scorso anno, quando nello scorso settembre una nuova proposta in tal senso aveva raccolto il sostengo di diversi governatori regionali.

Dopo diversi “stop & go” dei dibattiti parlamentari, nelle ultime settimane si è giunti alla definitiva bocciatura delle proposte pro aborto, respinte da una ampia maggioranza di parlamentari di ogni schieramento. Tuttavia, per giungere a questo successo, anche stavolta è stato necessario l’intervento ripetuto e autorevole di tutti i leader religiosi del Paese ed in particolare dei vescovi cattolici, che sin dall’inizio della discussione del 5 marzo hanno dovuto far sentire la loro voce e chiamare alla protesta i fedeli.

Il 10 marzo, infine, durante la discussione deliberativa del testo nelle Commissioni parlamentari competenti (Giustizia e Salute), si era registrato l’ennesimo duro confronto tra i leader religiosi intervenuti in audizione e i rappresentanti di diversi gruppi parlamentari e lobby pro aborto legate a doppio filo con le organizzazioni internazionali per la “salute riproduttiva”. A conclusione della seduta, le Commissioni avevano deciso di chiedere la discussione e la votazione del testo, favorevole alla completa liberalizzazione dell’aborto, nella Plenaria del Parlamento per il successivo 11 marzo. Ebbene le proteste delle chiese e dei vescovi hanno avuto la meglio. I legislatori del Malawi hanno respinto giovedì 11 marzo in seduta Plenaria il dibattito sulle proposte per liberalizzare completamente l'aborto nel paese dell'Africa meridionale.

Mathews Ngwale, capo della Commissione parlamentare per la salute e principale sponsor del disegno di legge, ha promesso di presentare nuovamente il progetto di legge nei prossimi mesi, dopo che i membri del parlamento (MP) hanno respinto una Risoluzione per l’avvio di discussione e voto del testo . Il Malawi attualmente permette l'aborto solo quando è necessario per salvare la vita della donna, la riforma permetterebbe invece l'interruzione della gravidanza in caso di stupro, incesto o quando la gravidanza mette in pericolo sia la salute fisica che quella “mentale” della madre, dunque come abbiamo visto in occidente, sempre.

Non sarà facile resistere alle pressioni colonialiste che si scateneranno in tutta l’Africa e nei paesi poveri, in particolare dopo le dichiarazioni e le scelte dell’Amministrazione Biden apertamente a favore dell’aborto. Tuttavia, l’anima sinceramente aperta alla vita degli africani e il coraggio encomiabile dei leader cristiani possono essere una fortissima difesa della vita e della dignità umana.

 

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