29/06/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO – Nuova Zelanda: la legge abortista più estrema del mondo condanna i bambini a sofferenze atroci

Nei giorni scorsi un bambino nato vivo dopo un aborto tardivo non riuscito è stato "lasciato a boccheggiare senza assistenza medica per due ore prima di morire" in un ospedale della Nuova Zelanda.

L'incidente, meglio dire l’omicidio, segue l'approvazione dell'Abortion Legislation Bill approvato dal governo del Primo Ministro Jacinda Ardern nel 2020, che ha introdotto in Nuova Zelanda la legge sull'aborto più estrema del mondo. Jacinda Ardern si era presa il merito per l'introduzione della nuova legge, dicendo ai media locali nel novembre 2020 che per quanto riguarda il cambiamento della legge, "non solo ho preso una posizione a favore, ma l'ho portata avanti e ho cambiato la legge in Parlamento". La Ardern aveva anche votato contro l'emendamento al disegno di legge sulla cura ai bambini nati vivi dopo l'aborto, che avrebbe richiesto "cure e trattamenti medici appropriati" ai bimbi nati vivi dopo un aborto fallito.

L'incidente di qualche giorno fa, in cui il bambino è stato lasciato senza cure mediche per due ore dopo un aborto fallito, ha avuto luogo in un ospedale in Nuova Zelanda ed è stato testimoniato da una studentessa di medicina che è rimasta traumatizzata dalla prova. La studentessa ha affermato che la madre era incinta da oltre 21 settimane quando ha abortito. "Normalmente un aborto tardivo viene eseguito su bambini che hanno problemi medici, ma questo bambino era completamente sano – ha spiegato - così invece di usare un'iniezione per fermare il cuore prima di espellere il bambino dall'utero, la madre è stata semplicemente indotta ad abortire".

Secondo un altro operatore sanitario che ha assistito all'evento, c’è chi, tra l’equipe medica, ha definito la morte "triste", ma ha ugualmente cercato di giustificarla dicendo che la madre aveva "problemi finanziari e di alloggio. È veramente vile e disgustoso – è stato il suo commento - che un bambino possa essere trattato in quel modo".

Questa è la cruda realtà alla quale una delle paladine della sinistra radical chic mondiale, la Primo Ministro della Nuova Zelanda Jacinda Arden, ha portato il paese e di cui si vanta: la legalizzazione dell’omicidio dell’innocente e dell’infanticidio.

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