13/07/2021

Ddl Zan. Da oggi in Senato l’ultima speranza di fermare un incubo liberticida

Questo pomeriggio il disegno di legge Zan sull’omotransfobia arriva in Aula al Senato. La battaglia, tra chi lo appoggia e chi lo vuole contrastare, si prospetta all’insegna di emendamenti ed eccezioni procedurali, ma non sono escluse le sorprese visto che il Partito Democratico è spaccato tra favorevoli e contrari e che il relatore Ostellari, della Lega, potrebbe tentare un’ultima volta di riportare il testo in Commissione Giustizia.

La discussione in Aula, infatti, è prevista per le 16:30, ma alle 15 il presidente della Commissione Ostellari ha convocato un tavolo per una flebile possibilità di mediazione. Una sorta di terzo tavolo di maggioranza, dopo i due andati a vuoto nelle settimane scorse.

Prima della discussione ci sarà comunque il voto sulle pregiudiziali di Costituzionalità, che dovrebbero essere tre per ogni gruppo, ovvero Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia e che, a quanto sembra, ricalcano i dubbi e le perplessità già ampiamente espresse in passato da gran parte della società civile e dal Vaticano.

Qui dunque si aprono due prospettive. Nella prima ipotesi, se la proposta di Ostellari dovesse essere accolta (e su questo Italia Viva di Matteo Renzi potrebbe intervenire favorevolmente), il testo tornerebbe il Commissione. Nella seconda, se dovesse quindi iniziare la discussione generale vera e propria in Aula, si proseguirà così almeno fino al 15 luglio.

La prima ipotesi in realtà sarebbe ben vista soprattutto da chi, come Faraone e Scalfarotto di Iv, vede nella discussione in Aula un grosso pericolo di affossamento per la legge. L’ago della bilancia potrebbe appunto essere la mediazione e quindi la sintesi tra le modifiche presentate dai renziani e quelle presentate dalla Lega e che protendono verso l’esclusione totale dell’identità di genere, la salvaguardia della libertà di opinione e dell’autonomia degli istituti scolastici rispetto all’eventuale celebrazione della giornata nazionale contro l’omotransfobia.

In caso contrario, appunto, l’avvio delle ostilità in Aula e, dopo le discussioni, verrà fissata una data – non troppo lontana – entro cui dovranno essere presentati gli emendamenti.

Le strade, dunque, non sono molte, ma lo spiraglio per contrastare – forse anche definitivamente – il ddl Zan c’è. La discussione in Aula, in tal senso, porterebbe alla possibilità di percorrere una di queste, soprattutto dopo che il centrodestra, e Salvini in particolare, ha già annunciato battaglia “perché c’è questo ddl Zan da bloccare”, ha affermato.

 

Fonte: LaVerità (cartaceo 13 luglio 2021)

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