30/03/2021 di Luca Marcolivio

Ddl Zan, Gandolfini: «Testo inemendabile, completamente da cestinare»

Una legge contro l’omotransfobia sarebbe completamente inutile, perché l’ordinamento italiano già tutela le persone dalle aggressioni per futili motivi. Sarebbe, piuttosto, una legge dannosa per la libertà di espressione, per cui non avrebbe alcun senso aggiungere una “clausola di salvaguardia”. Per tutte queste ragioni, il ddl Zan è «inemendabile» e da rigettare senza compromessi, ha dichiarato a Pro Vita & Famiglia, Massimo Gandolfini, leader del Family Day.

 

Professor Gandolfini, persino nel pieno di un’emergenza sanitaria ed economica, c’è chi in Parlamento ritiene urgente l’approvazione del ddl Zan contro l’omotransfobia…

«Come Family ci siamo già espressi ufficialmente. Ribadisco due concetti fondamentali. Innanzitutto, è un ddl completamente inutile. Per cui, se davvero l’obiettivo è la tutela delle persone che possono essere oggetto di violenza o di aggressione, questo ddl non serve a niente, perché le leggi che tutelano le persone già ci sono. Seconda questione: si introdurrebbe una legge particolarmente divisiva, perché riguarda valori fondamentali quali sono l’espressione e la manifestazione del libero pensiero. In un momento in cui l’Italia ha bisogno di una grande unità per affrontare il momento dell’emergenza che stiamo vivendo, approvare un ddl come quello in questione, trovo sia un pretesto ideologico e da condannare al cento per cento, perché non è fatto nell’interesse del paese, ma soltanto nell’interesse di una bieca ideologia, che ancora una volta, vuol mettere in difficoltà un Paese che di difficoltà ne ha già tante».

Ritiene che eventualmente il ddl si possa emendare e “ammorbidire”, eliminando tutti i passaggi più liberticidi oppure è da rigettare tout court?

«È una legge inemendabile. È una legge da condannare dalla prima all’ultima riga. Oltretutto la cosiddetta clausola di salvaguardia, lo trovo una ignobile presa in giro in quanto introdurre una legge che dà la libertà d’espressione fa veramente ridere. La libertà di pensiero è garantita dall’articolo 21 della Costituzione. Per cui una clausola del genere sarebbe uno specchietto per le allodole per rendere giustificabile ciò che è assolutamente inammissibile».

Che appello farebbe ai senatori impegnati nel discutere il ddl?

«L’appello è a usare il buon senso, la ragione e ad abbandonare posizioni ideologiche di qualunque tipo. Il buon senso, infatti, ci dice che in Italia non c’è alcun vuoto normativo, che la nostra Costituzione tutela tutte le persone, senza specificazioni inutili e che, quindi, introdurre una legge così ha solo il valore di introdurre una sorta di reato di opinione, il che è inammissibile in una società democratica».

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