25/04/2021 di Filippo Savarese

Ddl Zan, in Sicilia una piccola distr-azione cattolica

La pagina Facebook dell’Azione Cattolica di Castel di Lucio, 1200 anime in provincia di Messina, ha pubblicato un post con le foto di 17 giovani che mostrano il il palmo della mano a sostegno del Ddl Zan, sulla scia di una ‘moda’ inaugurata da Vanity Fair e replicata da celebrità di ogni ambito dello spettacolo.

Il post è accompagnato da un commento in cui si dice che l’Azione Cattolica locale sostiene il Ddl Zan, testualmente, “concordi all’esempio di Cristo”, il quale si sarebbe “costantemente schierato dalla parte di coloro che la società escludeva, dei più indifesi e degli ‘ultimi’ della terra”, riproverando “l’ipocrisia dei farisei, di coloro che nei loro precetti morali volevano ingabbiare l’uomo in sterili leggi, impedendo all’uomo di manifestarsi nella sua piena libertà e nella sua vera essenza voluta da Dio”. 

Poiché nel frattempo il profilo in questione è stato oscurato, immaginiamo che sia giunto, forse dalle gerarchie dell’associazione, l’invito a rimuovere la temeraria esternazione. 

I ragazzi hanno senz’altro agito in buona fede e con ottime intenzioni: promuovere l’inclusione, l’accoglienza, il rispetto della dignità di ciascuno a prescindere da qualsiasi carattere personale. Non bisogna dare tutto ciò per scontato, anzi va lodato e incoraggiato.

Tuttavia, non si può mancare di notare come un così incondizionato sostegno al Ddl Zan collida frontalmente con la posizione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana e con le preoccupazioni espresse non solo da molti Vescovi e dall’associazionismo cattolico, ma anche da tante femministe ed esponenti di sinistra, come emerso dal ricco dibattito ospitato sul quotidiano Avvenire in questi giorni.

Dispiace che di tutto ciò non sembri arrivata una sola eco in quel Castel di Lucio; sarebbe un indubbio arricchimento per i ragazzi scoprire, ad esempio, perché tante femministe di sinistra concordano coi cattolici sul problema dell’ideologia gender, affrontato anche da Papa Francesco.

Non lascia meno perplessi il tentativo di rivendicare un fondamento addirittura ‘evangelico’ del Ddl Zan, quasi che il Vangelo possa essere racchiuso tra i commi di una norma penale.

In ogni caso, non ci sembra davvero opportuno muovere ai ragazzi alcun tipo di rimprovero. È bene che nel cuore dei giovani esplodano ‘bombe’ di carità. Piuttosto, è ai loro educatori ed assistenti che va il nostro accorato appello: insegnate ai ragazzi ad esercitare la Carità nella Verità. 

Non lasciate che si lascino trasportare inermi dalle correnti del trend momentaneo, scatenato dalla superficiale ‘omelia’ di qualche influencer affamato di seguaci da spennare. Fategli sapere che c’è di meglio, e soprattutto che loro se lo meritano.


Aggiornamento

L’Azione Cattolica della Diocesi di Patti, da cui dipende la sede dei Castel di Lucio, ha diramato un comunicato prendendo le distanze dal post Facebook in oggetto, ribadendo la “piena sintonia dell’associazione con il Magistero di Papa Francesco e con il comunicato della Conferenza Episcopale Italiana” che nel giugno del 2020 ha giudicato il Ddl Zan inutile e pericoloso.


 


 

 




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