“Diario di una pandemia- Covid 19”, è il titolo del libro nato dalla collaborazione tra il prof. Giulio Tarro, importante e noto virologo, il giornalista Bruno Volpe firma del Quotidiano di Bari e collaboratore di Informazione Cattolica e La Fede Quotidiana e il senatore Domenico Scilipoti Isgrò.
L’agile volumetto, anche grazie al contributo dello psichiatra e criminologo Francesco Bruno e due significativi interventi spirituali di don Mario Pieracci, spesso invitato come opinionista in Rai e di Monsignor Michele Antonino Crociata, presenta un’interessante disamina di alcune problematiche emerse durante il periodo della pandemia.
Il coronavirus, infatti, come si legge nell’Introduzione “Ha scoperchiato il vaso di Pandora della sanità sia pubblica che privata italiana, della politica, che ha sonnecchiato e non ha svolto il suo lavoro e della burocrazia asfissiante con iter sempre troppo farraginosi”. Non solo, ha rimesso in campo una questione antica e sempre attuale, come quella del rapporto tra scienza e fede. In quest’ultimo caso, a supporto di questa affermazione, nell’Introduzione, si parte dall’analisi affermazioni del prof. Roberto Burioni che, nel suo libro “La grande sfida, dal Coronavirus alla peste, come la scienza può salvare il mondo”, sembra “trasformare la scienza in un oracolo, una Bocca della Verità che ha la soluzione in tasca”.
E questo sarebbe dimostrato anche dal proliferare, nelle tv, di medici e virologi rispetto, invece alla ridottissima presenza, di preti e uomini di fede. Come se l’opinione dei primi fosse enormemente più autorevole di quella dei secondi.
Nella seconda parte del libro, poi, Bruno Volpe riflette sul senso generale di ciò che è accaduto, prendendo le mosse dall’affermazione del Generale Superiore dei Gesuiti, padre Arturo Sosa, che ha definito la pandemia un ’ “opportunità”. Volpe si chiede se è davvero così e si sofferma sull’ effettivo vantaggio che questo periodo di lockdown ha comportato: la dilatazione del tempo, affermando “Nella vita normale tutti corrono senza freni e limiti. Durante la pandemia abbiamo vissuto il tempo sospeso della lentezza. La vita sia un sapiente mix di velocità e saper tirare il fiato quando necessario. Si dice sempre che il bene si piange quando si perde […] Visite impossibili, relazioni lasciate a metà, gioiose serate in pizzeria con gli amici. Ecco questo ci insegni a vivere con misura e decoro i momenti belli della nostra esistenza quando arrivano, senza respingerli”
Alla fine del volume, poi, sono allegati una serie di documenti, tra cui degli inediti, come, ad esempio, un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e un altro al Tribunale Internazionale dell’Aja, ma anche una lettera inviata dal senatore Scilipoti Isgrò al Santo Padre e ai rappresentanti delle tre religoni monoteiste e la relativa risposta della Santa Sede. Infine, per documentare i momenti clou della pandemia, il libro termina con una raccolta di comunicati stampa, curati dalla Noemi Orsolini.