Il Corriere della Sera ci informa che l’arcivescova, Antje Jackelen, a capo della Chiesa di Svezia, la principale religione del Paese, ha invitato tutti i fedeli a rivolgersi a Dio con il famoso pronome neutro hen, né maschile né femminile: «Dio va al di là del concetto di genere, Dio non è umano».
Non è una gran notizia che Dio non sia umano e quindi non sia né maschio né femmina, ma che sia perciò necessario parlarne come un soggetto neutro.... boh..: ci sembra un’idiozia.
Piuttosto, ci sovviene che non sono nuove le teologhe e le pretesse che vogliono disquisire del sesso (pardon, genere) di Dio.
Tempo fa scrivevamo che «la reverenda Emma Percy, cappellana del Trinity College di Oxford, che è membro di un’organizzazione religiosa della Chiesa protestante di Londra chiamata Watch, acronimo di “Women and the Church”, composto da donne sacerdote, donne vescovo e semplici fedeli, ha dichiarato che usare un linguaggio maschile per identificare la figura di Dio rinforza l’idea che Dio è un maschio e così suggerisce implicitamente che gli uomini sono più simili a Dio delle donne e che è ingiusto che le donne vedano se stesse come meno sacre e meno in grado di rappresentare Cristo nel mondo, solo perché Dio viene rappresentato sempre come un Lui, come un maschio.
Altrove, la reverenda Kate Bottley, vicario della chiesa di St. Mary e St. Martin a Blyth, nel Nottinghamshire, ha già cominciato a rimuovere dove è possibile ogni riferimento maschile a Dio in preghiere e liturgie.
Queste persone, però, non hanno mai fatto un corso base di Catechismo, in cui si è sempre insegnato che Dio non è né maschio né femmina. Quando il Figlio si è Incarnato ha preso un corpo di uomo maschio, grazie a una Donna “umile e alta, più che creatura”: qualsiasi donna ragionevole si sente più che ben rappresentata nelle sfere celesti dalla Beata Vergine Maria (ma i protestanti non la considerano affatto, ecco perché quelle donne lì si sentono “poco sacre”).
E chi gli dà ascolto non ha mai letto la Bibbia (Antico e Nuovo Testamento), dove i riferimenti dell’Amore divino per l’uomo come amore di una madre per i suoi figli si sprecano: se l’Amore di Dio è perfetto, è superiore e incomprensibile a noi umani. Ma, come minimo, è certamente il massimo di quello che noi possiamo immaginare: l’amore di una madre e di un padre.
Infatti, la Bibbia, in Genesi 1, 27, dice “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”: l’uomo e la donna insieme, nel momento generativo e pro-creativo sono la più perfetta immagine di Dio ...
La Bibbia, il Cristianesimo, la Chiesa, sono davvero per la parità dei sessi. Parità nella diversità, nella specificità (a ciascuno i suoi carismi, le sue prerogative) e soprattutto nella complementarità.
Ma questa complementarità oggi non va più di moda...»
Redazione
Nella foto: Luca Cambiaso, Dio Padre benedicente, 1565
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto