16/12/2014

Diritti umani e diritti animali

I “diritti umani” ormai sono di tutto e di più: “diritto” al matrimonio, ai figli, all’aborto... sono “diritti” talmente imbastarditi, banalizzati, inventati, che non ci sorprende il fatto che qualcuno voglia estenderli agli animali.

Che direste se nelle nostre scuole convivessero ragazzi e scimmie? Che pensereste se negli ospedali fossero ricoverati pazienti umani e primati? E come vi comportereste se in un colloquio di lavoro fosse preferito uno scimpanzè a voi? Queste domande possono sembrare frutto della mente di un pazzo. In verità non sono tanto campate per aria.

Apprendiamo infatti da LifeNews  e dal New York Times che negli Stati Uniti si è promossa un’azione legale per ottenere l’equiparazione degli scimpanzè agli uomini. Mentre in varie parti del mondo i diritti umani vengono negati a molte categorie di persone, primi fra tutti i nascituri, l’associazione animalista Nonhuman Rights Project ha scomodato i giudici per difendere lo scimpanzè Tommy. Il simpatico animaletto appartiene ad una famiglia che vive nei pressi di Albany. Lo scandalo, per gli animalisti, è dato dal fatto che Tommy vive in gabbia, sebbene sia tutt’altro che maltrattato. Per questo motivo si è chiesto alla giustizia di rimettere in libertà l’animale, che sarebbe tenuto prigioniero contro la sua volontà. Il giudice di prima istanza, però, ha sentenziato che a differenza degli esseri umani, gli scimpanzè non possono avere doveri, né essere responsabili legalmente delle loro azioni, né assumersi responsabilità sociali. E proprio tali incapacità rendono inappropriato il conferimento di diritti umani alle scimmie, che quindi non possono essere equiparate alle persone. Sembra tutto surreale? Eppure è successo davvero! Un giudice ha dovuto ribadire che gli uomini sono diversi dagli animali, anche da quelli più complessi ed evoluti. Chiaramente, gli animalisti del Nonhuman Rights Project non ci stanno e hanno già detto che faranno ricorso. La barzelletta, pertanto, continuerà. Forse negli States i giudici hanno tempo da perdere…

Possibile che si ammetta tutto ciò senza batter ciglio? Possibile che, mentre si deridono i pro life che lottano contro il massacro di bambini dovuto all’aborto, si permetta a degli esagitati di porre sullo stesso piano uomini e scimmie? Se gli scimpanzè ci tengono tanto alla giustizia, redigano una carta dei loro diritti. Questa volta possiamo tirare un sospiro di sollievo, perché la ragione e il buon senso hanno vinto. Ma di questo passo, con battaglie sempre più strategiche, ben finanziate e mirate, si arriverà alla legittimazione della zoofilia e un giorno potremmo vedere non solo scuole e ospedali pieni di uomini e scimmie, ma anche matrimoni tra persone e bestie, magari dello stesso sesso e con adozione di cuccioli e bambini. E forse agli scimpanzè saranno riconosciuti persino il “diritto” di aborto e di cambiamento di sesso (a spese del SSN, ovviamente). E’ una scherzosa esagerazione. Purtroppo, però, già molte follie oggi sono divenute realtà.

Federico Catani

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