Premesso che il “diritto al figlio” non esiste (caso mai sono i figli ad aver diritto auna madre e a un padre); premesso che la fecondazione artificiale è sempre e comunque sbagliata, sia nei confoni del bambino che nasce artificialmente, sia nei confronti dei 10 piccoli uccisi per farne nascere uno; premesso che non entriamo nel merito circa la dignità dei genitori cui è stata tolta la bambina di cui qui si parla; la notizia che segue ci fa riflettere.
«Nulla da eccepire nella relazione fra mamma, papà e figlia. Quel che non va è la personalità dei genitori», scrive Libero, commentando la clamorosa sentenza della Cassazione che ha detto definitivamente sì all’adottabilità di Viola, figlia di una coppia che l’ha avuta otto anni fa.
Gabriella aveva 54 anni, il marito Luigi 66. Lei bibliotecaria, lui impiegato della Provincia di Alessandria. Secondo i giudici dei vari gradi, la donna sarebbe diventata madre per «narcisismo», condizionando anche il marito. Secondo la suprema corte, i genitori «non presentano caratteristiche di emarginazione sociale o culturale. Sono economicamente abbienti. E hanno sempre collaborato, seguendo in modo costruttivo le indicazioni dei servizi sociali». La loro colpa, allora, qual è? Essere vecchi e giudicati non con capacità genitoriali.
Nello stesso periodo in cui nasceva Viola, ricorda sempre Libero, l’allora cinquantatreenne rockstar Gianna Nannini brindava all’arrivo della tanto desiderata Penelope. Su quella nascita nulla da eccepire? La Nannini si è sposata lo scorso anno a Londra, dove vive, con la compagna Carla, scegliendo la stepchild adoption , un istituto giuridico che consente al figlio di essere adottato dal partner (unito civilmente o sposato) del proprio genitore. Alla povera coppia del Monferrato, invece, la figlia è stata portata via: adottata già nel 2013 da genitori alternativi. Dichiara a Libero l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente degli avvocati matrimonialisti italiani: «Un verdetto destinato a dividere le coscienze è stato violato un principio naturale e giuridico che è la salvaguardia del legame con la propria famiglia d’origine».
Insomma: una “vecchia” non si ha “diritto al figlio”; a meno che sia “vecchia”, famosa e lesbica. Questo è il principio di uguaglianza ai giorni nostri?
Redazione
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