Anche «Sesto San Giovanni, ex Stalingrado d’Italia ora governata dal centrodestra esce dalla rete delle amministrazioni gayfriendly e aderisce a quella della famiglia tradizionale [preferiremmo famiglia naturale o famiglia tout court, invero, ndR]. La notizia è stata comunicata dal sindaco, Roberto Di Stefano, che spiega: “Pur riconoscendo la necessità di contribuire in ambito sociale, formativo ed educativo al superamento di ogni tipo di discriminazoni, l’amministrazione ritiene di dare apertura, nel corso del suo mandato, a una più ampia visione educativa attraverso l’adesione ad altre reti, come appunto quella delle famiglie”» : così scrive Repubblica.it .
La notizia viene diffusa a poche ore di distanza da quella analoga che proviene da Piacenza: evidentemente la Rete Re.A.Dy, la rete nazionale delle amministrazioni pubbliche anti discriminazioni per l’orientamento sessuale e identità di genere, è una rete ... bucata...
“In campagna elettorale – aggiunge Di Stefano – avevo sottoscritto l’accordo con l’Afi e sono lieto di avere un’amministrazione unita per un città a misura di famiglia e per un’economia che ponga al centro la persona per il bene comune“.
Redazione
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