La Disney farebbe bene a concentrarsi più sull’intrattenimento e meno sui messaggi, evitando di avere l’ossessione per la cultura woke. No. A dirlo non sono detrattori dell’azienda o associazioni e famiglie - come la nostra - interessate al bene e all’educazione dei propri figli, ma è stato direttamente l’amministratore delegato della stessa Walt Disney Company, Robert Allen "Bob" Iger, dal 2022 Ceo dell’azienda, ruolo che aveva già ricoperto dal 2005 al 2020.
Ebbene, ospite al DealBook Summit del New York Times, Bob Iger ha incolpato i creatori della Disney per aver perso di vista quello che dovrebbe essere il loro lavoro principale: «Dobbiamo concentrarci sull'intrattenimento, non sui messaggi» ha dichiarato Iger, che ha anche aggiunto che le storie intrise di «messaggi positivi per il mondo» possono essere fantastiche, ma non dovrebbero essere imposte al pubblico.
Dichiarazioni pesanti e sorprendenti, poiché attribuiscono i fallimenti della Disney, soprattutto del 2023, ai vari messaggi progressisti - quindi Woke, Lgbtqia+ e inerenti la cancel culture - che la multinazionale dell’intrattenimento ha voluto far emergere così insistentemente nei propri film, cartoni animati e live action. La presa di posizione di Bob Iger fa dunque sperare in un finora insperato cambio di rotta e di tendenza da parte della stessa Disney.
La speranza, infatti - e Pro Vita & Famiglia continuerà a battersi per questo - è che la Disney torni ad essere semplicemente un’azienda di intrattenimento per la sana educazione dei nostri figli e nipoti, e non - come è ora - una macchina miliardaria di propaganda woke ed Lgbt.
Fonte: Cinema - Everyeye