31/10/2017

Divorzio: il fenomeno delle “coppie yo-yo”

Più che di matrimonio e famiglia, al giorno d’oggi, ci troviamo a parlare di convivenza, separazione e divorzio.

Le statistiche non consentono molti giri di parole: ci si sposa sempre meno e, anche i coraggiosi che intraprendono ancora la vita matrimoniale, spesso non resistono alla prova del tempo e – nel giro di qualche anno – la famiglia si sfascia.

Ma il divorzio, lo si sa, non è mai indolore: non lo è sotto il profilo affettivo, non lo è sotto il profilo psicologico, non lo è sotto il profilo economico (i padri con alle spalle un divorzio e dei figli da mantenere sono i nuovi poveri), non lo è per i figli che rimangono vittime della scelta dei genitori... Ed è forse per far fronte a questo dolore, oltre che per un residuo di buon senso, che sempre più coppie decidono, dopo il divorzio, di tornare insieme. In Gran Bretagna – dove si ventila la possibilità di introdurre il “divorzio online”, semplicemente compilando un modulo con tastiera e mouse – le hanno soprannominate le “coppie yo-yo”, che sarebbe anche una definizione carina se non nascondesse una fragilità estrema delle persone e delle loro relazioni. Anche se c’è chi interpreta questo “tornare sui propri passi” come un segno di maturità .

Scrive La Stampa: «Secondo una grossa associazione di legali britannici un quarto delle coppie che ha divorziato ha seriamente pensato di risposarsi e il 20% lo ha fatto. Nel 73% dei casi la decisione di tornare insieme è dovuta a un’infedeltà perdonata con il passare del tempo, ma molti hanno confessato di non aver mai smesso di amare il partner che hanno lasciato».

Vivere in coppia non è una passeggiata, richiede la disponibilità di lasciare una parte di sé (una parte del proprio “ego”) per il bene del coniuge e per la propria famiglia e questo non è sempre facile, data la nostra propensione alla conservazione del benessere individuale. Eppure stare insieme una vita è possibile se si cammina assieme verso una uguale meta, che supera la coppia stessa e che dà forma alla stessa vita e quindi legittima la promessa fatta (in ottica cristiana, se si cammina come coppia verso la santità).

Di fronte al fenomeno delle “coppie yo-yo” sorge quindi spontaneo un consiglio, da mettere in atto prima del divorzio (come spesso capita, forse la prevenzione rimane ancora la soluzione migliore): s’impari – e ci si faccia aiutare nel farlo – a “litigare bene” nella coppia. Litigare, infatti, non è un male: è anzi indice che la coppia ha voglia di investire sulla relazione e di crescere. Ma occorre litigare “bene”, ossia senza cadere sul piano dell’attacco personale e cercando invece di rimanere sui contenuti della discussione, manifestando con rispetto reciproco la propria posizione. Ovviamente non è necessario farlo quando la rabbia ribolle, il dialogo si può rimandare a un momento emotivamente più tranquillo: ma litigare bene è utile e, se lo si riesce a fare, il divorzio non sarà neppure ventilato come ipotesi.

Teresa Moro


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